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Il caso / Pescaiola / Via Francesco Baracca

L'assalto da film, il gas nella cassaforte e la fuga: così il blitz alla Oro Catene. Telecamere al vaglio della Polizia

Il furgone rubato in una vicina officina è stato usato per bloccare la strada e poi abbandonato. L'arrivo della Polizia ha scongiurato l'esplosione della cassaforte

Meno di dieci minuti per assaltare la Oro Catene. Un blitz lampo che avrebbe potuto rivelarsi particolarmente remunerativo per la banda di ladri che ha agito nel cuore di ieri notte prendendo di mira l'azienda che si trova in via Francesco Baracca, nei pressi dell'aereoporto di Molin Bianco. Invece il colpo è stato interrotto proprio nel momento clou: quello in cui la cassaforte sarebbe dovuta saltare in aria. Era infatti già stata imbottita di acetilene, il gas usato dai criminali anche per far esplodere i bancomat. Ma i ladri non sono riusciti a farla esplodere: l'allarme dell'azienda è scattato e un vigilantes è accorso sul posto in pochissimo tempo chiamando immediatamente anche la Polizia. Così ai malviventi, almeno tre, non è rimasto che darsi alla fuga. Rinunciando al lauto bottino. 

Nella mattinata di ieri è stato necessario anche l'intervento degli artificieri, arrivati da Firenze, per mettere in sicurezza la fabbrica e l'intero edificio. Il gas esplosivo è stato fatto uscire e il contenuto della cassaforte messo in salvo. 

Un sospiro di sollievo per i titolari, che in queste ore stanno cercando di quantificare i danni subiti, anche se pare che i malviventi non siano riusciti a trafugare molto. 

Il colpo da professionisti del crimine

Dietro all'assalto, fin da subito, è apparsa chiara la mano di professionisti del crimine. Quando il vigilantes è stato allertato e si è recato in via Baracca, infatti, si è trovato di fronte a uno scenario da film. La strada che porta all'azienda era stata chiusa con un  furgone parcheggiato di traverso. Il mezzo - come ha accertato nella giornata di ieri la Squadra mobile della Polizia di Stato guidata da Pietro Luca Penta - era stato rubato in una officina della zona.  Sull'asfalto erano stati sparsi dei chiodi e l'intera strada era buia: l'illuminazione pubblica era stata sabotata, tagliando i fili del lampione presente all'inizio della via. 

I ladri si sono introdotti all'interno della fabbrica passando da una finestra laterale. Hanno tagliato le inferriate e spaccato un vetro. Una volta entrati si sono diretti subito alla cassaforte. Stando alle immagini registrate dalla telecamera di videosorveglianza erano almeno in tre. Hanno riempito la cassaforte con il gas e poi l'assalto si è bruscamente interrotto: l'arrivo di guardia giurata e forze dell'ordine li ha messi in fuga. E tutto il piano si è consumato - ed è naufragato - in meno di 10 minuti. 

Assalto alla Oro Catene

Le indagini: l'analisi dei video e i rilievi della Scientifica

Ma da dove sono scappati i ladri? Con quale mezzo? Sono queste solo alcune delle domande alle quali la Polizia sta cercando di dare risposta. Le indagini sono serrate. E' plausibile che all'esterno dell'edificio ci fosse un "palo" che abbia avvisato i complici dell'arrivo delle forze dell'ordine. E probabilmente era presente anche un altro membro della banda che li attendeva a bordo di un mezzo, pronto a scappare. Il furgone rubato, invece, è stato abbandonato. 

La Polizia Scientifica ieri ha svolto un lungo sopralluogo per cercare tracce o indizi che possano portare agli autori del blitz. Sempre nella giornata di ieri la Squadra Mobile ha acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza dell'azienda e di tutte quelle imprese che operano nella zona e che hanno impianti di sicurezza che registrano video. 

Un colpo da film, come quello alla Salp

La pianificazione e il modus operandi della banda ha ricordato a molti aretini il maxi blitz avvenuto qualche anno fa, alla Salp di Poggio Bagnoli per il quale gli autori sono già stati processati. I ladri quella volta si portarono via un bottino da capogiro: oltre 3 milioni di euro in preziosi.

Il commando riuscì a sfondare il muro dell’azienda con un grosso mezzo meccanico. Poi i furfanti riuscirono a scappare nella notte: le strade della frazione vennero bloccate con mezzi rubati, messi di traverso nelle carreggiate, per agevolare la fuga.

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