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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Anghiari

2 agosto 1980. Bologna e Anghiari non dimenticano, celebrazioni nel ricordo di Procelli

Roberto Procelli è una delle 85 vittime della strage compiuta alla stazione di Bologna. Residente a San Leo di Anghiari è stato il primo a essere identificato dopo l'esplosione

Bologna non dimentica e nemmeno Anghiari. 85 vittime, 200 feriti e un Paese intero atterrito da una violenza incontenibile. Sono passati 42 anni ma da quel 2 agosto 1980 il tempo, per i familiari delle vittime, si è bloccato. Fermo alle 10.25 come le lancette dell’orologio. La strage fascista alla stazione ferroviaria di Bologna rimane ancora oggi una delle pagine più cruente della storia contemporanea. Il 42mo anniversario ha portato con sé un tassello importante di quella verità tanto cercata dai familiari delle vittime: il 6 aprile scorso la Corte d’Assise ha pronunciato la sentenza con la quale è stato condannato all’ergastolo dell’ex esponente di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini per concorso nella strage, sei anni per l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel accusato di depistaggio e a 4 anni per Domenico Catracchia per false informazioni. Un tassello giuridico importante soprattutto per i familiari delle vittime che non hanno mai smesso di cercare la verità in tutti questi anni.

Come riportata BolognaToday.it, tra i presenti alle celebrazioni, culminate col triplice fischio del treno alle 10,25 nel piazzale antistante la stazione centrale, anche una rappresentanza del Comune di Anghiari capoluogo di residenza di Roberto Procelli, ucciso durante l’esplosione del 2 agosto 1980 a 21 anni.

Questa sera alle 21.15, per commemorare il compianto cittadino, è in calendario l’evento 80 (+2) Faber. Lo spettacolo, centrato sulla figura del grande cantautore genovese Fabrizio De André, è stato ideato da Iacopo Rossi due anni fa, in occasione dell’80° anniversario della nascita del musicista. Sul palco allestito in piazza del Popolo saliranno 14 musicisti che si alterneranno dando vita a uno show dove parole, letture e musica si fonderanno. L’appuntamento è stato promosso dal Comune in collaborazione con Teatro di Anghiari, Filarmonica Mascagni, Proloco e associazione Mearevolutionae.

"A San Leo c'era tutto il suo mondo"

Quando la bomba esplose stava andando a telefonare al padre per confermare l'orario del treno che avrebbe preso. Venne trovato con la medaglietta al collo dove i soccorritori lessero distintamente il suo nome e cognome. Fu la prima vittima di quella insensata mattanza a essere identificata. Roberto Procelli aveva 21 anni. Abitava a San Leo di Anghiari e in quegli anni prestava servizio di leva nel 121° Battaglione di artiglieria leggera di stanza a Bologna. Quel giorno Roberto avrebbe dovuto riabbracciare i genitori, gli amici, i parenti, la fidanzata. Sognava un futuro fatto di partite di pallone con gli amici, serate in famiglia e una vita tranquilla da trascorrere in quello stesso angolo di mondo dove era cresciuto. In una manciata di istanti tutto è cambiato e quel futuro tanto desiderato è stato spazzato via. "Era un ragazzo molto serio, di poche parole - raccontò Rinaldo Procelli al Resto del Carlino subito dopo i funerali di Roberto - non era un musone, ma neppure un giovane molto espansivo. Scherzava volentieri con gli amici di qui, con la nonna. Aveva la passione del gioco del pallone; metteva lo stesso impegno a studiare e a lavorare la terra. A San Leo c'era tutto il suo mondo, ma si era trovato bene anche a Bologna, sia con i commilitoni sia coi superiori".

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