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"Dall'Aretino alla provincia di Parma sulle vie dello spaccio", 30enne coinvolto in una maxi operazione anti droga dei Carabinieri

E' residente a Cortona uno degli indagati che faceva parte dell'organizzazione che spacciava stupefacenti in provincia di Parma. La banda è stata sgominata alle prime luci dell'alba.

"Cameriere nei giorni di lavoro, impegnato con una banda di spacciatori nel tempo libero". Con questa accusa un 30enne, residente a Cortona, è finito nei guai. Nelle prime ore di stamattina, nelle province di Parma, Arezzo, Grosseto e Roma, i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Fidenza, guidati dal comandante Vito Franchini, con l'ausilio dei comandi provinciali e dei militari della compagnia di Cortona, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 8 persone ritenute responsabili - a vario titolo e in concorso tra loro - di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti, riciclaggio e lesioni personali.

Con il provvedimento - emesso dal Gip del Tribunale di Parma su circostanziata richiesta della Procura della Repubblica - è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone. Uno di questi pochi  giorni  fa  ha  subito un attentato  a fuoco da una banda rivale a Salsomaggiore, venendo colpito da 3 colpi di pistola alle gambe. Divieto di dimora nella provincia di Parma a carico di altrettanti cittadini albanesi. 
Uno degli indagati, di origini albanesi, è residente  nella frazione di Camucia, e anche per lui è scattato l'obbligo di dimora. Dalle ridenti colline toscane, il giovane spesso si muoveva, raggiungendo Milano, doveva aveva delle amicizie. Proprio in questi viaggi - stando alla ricostruzione degli inquirenti - avrebbe conosciuto gli altri membri della banda sgominata alle prime luci dell'alba. Già due anni fa era stato denunciato dal nucleo operativo dei carabinieri di Cortona per fatti analoghi. Dalla serata di ieri i Carabinieri di Camucia hanno iniziato a cercarlo e questa mattina sono riusciti a rintracciarlo a Siena.

A Parma aveva conosciuto un gruppo di persone che aveva creato uno strutturato traffico di sostanze stupefacenti. Gli indagati, all’epoca dei fatti contestati, risiedevano e operavano principalmente tra Fidenza e Salsomaggiore. Poi c'era il giovane dell'Aretino, che si era inserito nel gruppo e saltuariamente avrebbe preso parte all'attività di spaccio. 

L'indagine e le 7mila cessioni di droga

Nel corso dell’indagine, avviata nel 2018, i Carabinieri di Fidenza avevano arrestato in flagranza di reato tre persone per detenzione di cocaina ai fini di spaccio, denunciandone diverse altre a piede libero e sequestrando un considerevole quantitativo di cocaina. Avevano infine identificato e segnalato alle competenti Prefetture un totale di 500 assuntori di stupefacenti. 

"A riscontro delle ipotesi accusatorie - spiegano i militari in una nota - i Carabinieri di Fidenza hanno raccolto elementi utili ad attribuire alla presunta responsabilità degli indagati circa 7mila cessioni di stupefacenti con un volume d’affari complessivo stimato attorno al milione di euro l’anno".

Il gip, alla luce dei riscontri investigativi, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo di 400mila euro, in contanti o per beni equivalenti.

Secondo l’ipotesi di accusa, gli introiti derivanti dal traffico dello stupefacente sarebbero stati riciclati direttamente in Albania, con investimenti nel settore immobiliare.

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