Martina, sit in di fronte alla Cassazione: striscioni contro il femminicidio. "Vogliamo verità e giustizia"
I membri di Non una di meno hanno organizzato un sit in di fronte alla Corte suprema contro i femminicidi e per chiedere giustizia per la ventenne morta il 3 agosto 2011 precipitando dalla terrazza del sesto piano dell'hotel 'Santa Ana' a Palma di Maiorca
Un'iniziativa partita da Facebook e poi concretizzata questa mattina di fronte alla Cassazione. I membri di Non una di meno hanno organizzato un sit in di fronte alla Corte suprema contro i femminicidi e per chiedere giustizia per Martina Rossi, la ventenne morta il 3 agosto 2011 precipitando dalla terrazza del sesto piano dell'hotel 'Santa Ana' a Palma di Maiorca, mentre, secondo l'accusa, cercava di fuggire da un tentativo di stupro. Sul banco degli imputati ci sono due giovani aretini: Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni.
Sono numerose le persone che questa mattina, in concomitanza con l'udienza, si sono presentate in piazza munite di striscioni in cui si chiede 'Verità e giustizia per Martina Rossi', e in cui si legge "non è stato suicidio, è stato stupro".
Nei giorni scorsi anche il gruppo Facebook "Verità e giustizia per Martina Rossi" aveva dato il via ad una iniziativa di solidarietà nei confronti dei genitori di Martina, Bruno Rossi e Franca Romualdo, con la quale si esortavano i componenti a pubblicare sui propri profili social l'immagine della ragazza.
(Foto tratta da Non una di meno)
L'udienza, inizialmente prevista per le 10, è slittata alle 12. Le difese probabilmente presenteranno un'altra eccezione. Ma per questa sera, salva un ulteriore rinvio, è attesa la sentenza.
Alessandro Albertoni e Luca Vannesci erano stati condannati a tre anni per tentata violenza sessuale di gruppo. Dopo il ricorso la decisione è passata per la seconda volta alla Cassazione.