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Sequestrato l'interporto: "Discarica illecita di rifiuti pericolosi". Cinque indagati

I sigilli sono stati apposti questa mattina nell'intera area: i fanghi sarebbero stati versati in una porzione grande quasi quanto metà dell'interporto

L'intero interporto di Arezzo è stato sequestrato. I sigilli sono stati apposti per il reato di "discarica illecita di rifiuti pericolosi" in seguito a un'inchiesta della Procura di Arezzo conta già ben 5 indagati.  A eseguire il provvedimento, questa mattina, sono stati i Carabinieri Forestali della stazione di Arezzo insieme ai militari del Gruppo Ambiente della Procura di Arezzo.

Gli accertamenti svolti negli ultimi mesi interessano una intera porzione dell’interporto di proprietà dell’amministrazione comunale: "dove - spiegano gli inquirenti - erano confluiti i fanghi provenienti dai lavori eseguiti a  seguito dell’evento alluvionale del luglio scorso". 

L’indagine condotta dalla pm Laura Taddei ha portato ad ipotizzare il reato di discarica illecita di rifiuti speciali per un quantitativo di migliaia di metri cubi.  Tale ipotesi di reato è stata confermata dal giudice per le indagini preliminari Angela Avila che ha convalidato il sequestro originariamente eseguito d’urgenza dalla Polizia Giudiziaria. In segeuito il sequestro è stato "esteso con provvedimento della pm a tutta l’area dell’interporto".
I primi accertamenti condotti dai militari avrebbero permesso "di accertare all’interno dei fanghi  la presenza di rifiuti tra cui sospetto amianto frammentato".  

Carabinieri forestali sequestrano parte dell'interporto

L'ipotesi è che l’area oggetto di indagine sia stata trasformata, si legge nel provvedimento del gip in "una discarica contenente rifiuti pericolosi e non pericolosi" che mai sarebbero dovuti giungere in quella sede. 
Sono in corso indagini per accertare le singole responsabilità atteso che l’area oggi in sequestro è stata utilizzata da molti enti e aziende incaricate.

Cinque sono gli indagati: si tratterebbe di soggetti che hanno avuto in gestione quell'area. Gli inquirenti però stanno proseguendo gli accertamenti e nelle prossime ore potrebbero esserci nuovi avvisi di garanzia.

"Nell’area - spiegano - dovranno essere svolte indagini ambientali per quantificare l'esatta natura e caratteristiche dei rifiuti". Stando a quando emerso si tratterebbe di migliaia di metri cubi di fanghi che sarebbero stati riversati in un'area enorme, grandi circa la metà dell'intero interporto.

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