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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Sequestrato e chiuso dai Forestali un impianto di autodemolizione e recupero rifiuti di Arezzo

Da settembre tenevano d'occhio il deposito. Le indagini erano iniziate in seguito ad un controllo dei Carabinieri Forestali sul trasporto di rifiuti che venivano poi conferiti illecitamente in un impianto nel comune di Arezzo. Nella giornata di...

Da settembre tenevano d'occhio il deposito. Le indagini erano iniziate in seguito ad un controllo dei Carabinieri Forestali sul trasporto di rifiuti che venivano poi conferiti illecitamente in un impianto nel comune di Arezzo. Nella giornata di ieri i militari o hanno provveduto, su disposizione del Gip Piergiorgio Ponticelli, a sequestrare l'impianto di autodemolizione, raccolta, recupero e gestione rifiuti metallici. Stando alle indagini dei Carabinieri Forestali nel tempo vi si sarebbero state conferite ingenti quantità di rifiuti ferrosi, raccolti da autotrasportatori non autorizzati al trasporto degli stessi e in assenza dei formulari di identificazioni del rifiuto.

Le indagini, condotte da NIPAAF di Arezzo e dalla Sezione di Pg della Procura, come detto hanno avuto inizio nel settembre scorso. Durante il controllo erano stati fermati 5 autocarri che avevano appena conferito rifiuti ferrosi al demolitore. "Tutti i trasportatori controllati- spiegano i Carabinieri Forestali in una nota - erano sprovvisti di autorizzazione per la raccolta e il trasporto dei rifiuti o avevano una autorizzazione non pertinente per il tipo di attività esercitata. Pertanto nei loro confronti era stato eseguito l’immediato sequestro preventivo degli autocarri con affidamento alla depositeria giudiziaria e la denuncia a piede libero per il reato di gestione illecita di rifiuti.

Il controllo si è quindi spostato al centro di recupero che aveva accettato quei rifiuti consentendo, di fatto, il completamento della filiera dello smaltimento illecito. In capo al destinatario vi è infatti la responsabilità e l’obbligo di non accettare conferimenti provenienti da soggetti non autorizzati alla gestione dei rifiuti".

Stando ai risultati delle indagini, nell’impianto erano anche avvenuti centinaia di conferimenti di rifiuti in totale assenza di formulario, quindi privi di ogni tracciabilità, per un valore complessivo stimato di poco inferiore al milione di euro all’anno.

La procura di Arezzo, con una indagine coordinata dalla pm Angela Masiello, ha deciso di svolgere ulteriori accertamenti avvalendosi del gruppo ambiente della Procura di Arezzo e del NIPAAF dei Carabinieri Forestali, a seguito delle quali ha avanzato al Tribunale di Arezzo richiesta di sequestro preventivo dell’impianto.

La richiesta è stata accolta dal Giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Ponticelli, che nei giorni scorsi ha disposto l’interruzione dell’attività dell’impianto. L’ordine di sequestro è stato eseguito nella giornata di ieri dagli stessi Carabinieri Forestali che hanno svolto le indagini.

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