Ha patteggiato un anno e sei mesi l'uomo di 34 anni responsabile dell'incidente stradale alle porte di Arezzo avvenuto due anni fa che costò la vita ad Enrico Occhini. E' arrivata oggi la decisione del giudice del tribunale di Arezzo a seguito del parere del perito che ha fatto cadere l'aggravante più pesante per l'imputato, ovvero il fatto che fosse alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti.

La battaglia di perizie e il verdetto di oggi

C'è stata una battaglia di perizie in aula, ma non sono emersi elementi scientifici a supporto dell'assunzione di sostanze stupefacenti da parte del 34enne al volante: nel sangue, dopo l'incidente, furono trovate tracce di sostanze psicotrope come le benzodiazepine, la cui presenza però risulterebbe spiegabile con la somministrazione di farmaci da parte dei soccorritori nel momento dell'incidente, nel quale lo stesso automobilista rimase ferito. Se l'aggravante non fosse caduta, la pena per il 34enne sarebbe potuta arrivare fino a 10 anni. I familiari di Enrico Occhini sono stati difesi nel procedimento dagli avvocati Osvaldo Fratini e Marta Tofani.

Cosa successe il 31 luglio 2020

Erano le 19,45 quando si verificò quel terribile schianto auto-moto ad Arezzo. Al volante della Ford Focus, quel drammatico 31 luglio del 2020 lungo la strada statale 73, c'era il giovane albanese poi accusato di omicidio stradale. A perdere la vita un giovane padre, molto conosciuto ad Arezzo e benvoluto, originario di Palazzo del Pero e residente ad Agazzi. La morte di Enrico Occhini lasciò sgomenta l'intera città.