Scuola devastata, il preside: "Danni ai dispositivi elettronici, ora la priorità è far ripartire la didattica"
Aule a soqquadro, danni a lavagne interattive, strumentazione elettronica e alla teca che ricordava due ex studenti che non ci sono più
La vista della scuola devasta è stata uno choc. Increduli i docenti e il personale, senza parole i ragazzi che hanno telefonato a casa raccontando la scena desolante che si trovavano di fronte. È stata una mattina difficile quella vissuta oggi all'istituto omnicomprensivo Fanfani-Camaiti di Pieve Santo Stefano. Due, forse tre persone - probabilmente giovanissime e in qualche modo collegate alla scuola - nottetempo si sono introdotte nell'edificio passando da porte non allarmate e hanno dato il via a una vera e propria scorribanda.
"Hanno causato danni sia materiali sia morali - commenta il dirigente scolastico Giuseppe De Iasi -. Sono state distrutte le lavagne interattive multimediali (lim ndr), parte dell'impianto audio, i pc presenti nelle aule. I vandali hanno danneggiato una vetrina dove erano esposti dei trofei vinti dagli studenti nel corso degli anni. E poi, siamo molto dispiaciuti che sia stata rotta, senza motivo, anche la teca realizzata per ricordare due ex studenti che non ci sono più".
Sul posto sono accorsi i Carabinieri della locale stazione, mentre gli studenti inizialmente sono stati raggruppati in palestra, poi sono stati coinvolti in lezioni alternative a quelle frontali.
"La bella giornata ci è stata di aiuto - spiega il preside - non c'è stato bisogno di sospendere le lezioni, che si sono svolte all'aperto. Alcuni ad esempio si sono dedicati alla potatura dei meli, altri hanno raggiunto il bosco per una lezione di botanica. Nel frattempo gli inquirenti hanno eseguito le indagini. Poi tutto il personale, dai docenti al personale amministrativo e ata, si è rimboccato le maniche e ha aiutato a risistemare le aule devastate. Li ringrazio di cuore per questa loro disponibilità: questo ci permetterà di riprendere la didattica lunedì".
La grande sfida adesso sarà quella di portare avanti i programmi rimodulando i metodi di studio: "Perché fino a oggi - spiega il dirigente - abbiamo lavorato molto per una didattica che potesse avvalersi di nuove tecnologie. Adesso dovremo farne a meno e speriamo che non ci siano rallentamenti a causa di questa vicenda ".
I danni economici dovranno essere quantificati nelle prossime ore: una prima stima parlava di 50 o 60 mila euro.
Intanto vanno avanti le indagini dei carabinieri. Questa mattina i militari dell'Arma hanno raccolto le testimonianze di docenti e personale. Hanno cercato di capire se ci fossero studenti o ex studenti che avessero dei risentimenti verso la scuola: qualcuno che conosce bene l'edificio, perché si è intrufolato da un'apertura che sapeva non essere allarmata. Qualcuno che ha devastato l'edificio ma non ha rubato nulla.
I militari hanno svolto poi i rilievi tecnici: hanno isolato le impronte digitali lasciate ovunque dai vandali, le tracce di sangue (probabilmente uno di loro si è ferito), e iniziato ad analizzare alcuni profili social dove pare siano apparse immagini della notte brava. Il cerchio si starebbe così stringendo velocemente attorno agli autori della devastazione.
Ma cosa è accaduto nella notte? I vandali, due o forse tre, si sarebbero introdotti nell'edificio alle 1,30 circa, passando dalla finestra di una classe posta nel retro della scuola. L'infisso avrebbe avuto dei problemi di chiusura: un dettaglio questo che avrebbe portato gli inquirenti (sul posto i Carabinieri della Compagni di Sansepolcro guidati dal comandante Carmine Feola) a indagare fin da subito tra chi conosce bene l'istituto e sa anche che in quella parte della scuola non ci sono porte collegate a un allarme.
Una volta all'interno i vandali hanno mandato in frantumi vetri e preso letteralmente a pugni - pare a mani nude - le lim di ogni classe causando un danno che in termini economici potrebbe oscillare tra i 50 e i 60 mila euro.
"Adesso - conclude il dirigente scolastico - cercheremo di tornare alla normalità. Lunedì saremo tutti in classe, come sempre. Nel frattempo contatteremo enti e istituzioni per capire se sarà possibile reperire fondi per ricomprare quanto danneggiato. La presenza delle istituzioni si è fatta subito sentire: il provveditore Curtolo ci ha chiamati appena ricevuta la notizia, il sindaco di Pieve Santo Stefano è venuto a scuola per sincerarsi della situazione e offrire aiuto e contiamo di parlare presto anche con il presidente della Provincia".