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Cronaca Civitella in Val di Chiana

Scontri in A1 tra tifosi: un ferito. Ghinelli: "Questi imbecilli devono rimborsare gli automobilisti rimasti bloccati"

La polizia di Arezzo è al lavoro per identificare alcuni partecipanti all'episodio che si è consumato lungo il tratto aretino dell'autostrada del sole

Un ferito, qualche contuso, centinaia di tifosi inferociti e l’Italia divisa in due per quasi un’ora. E’ stato un pomeriggio quanto mai complesso quello di oggi, 8 gennaio, lungo il tratto aretino dell’A1. Qui, poco dopo le 13.30, gruppi appartenenti alle tifoserie di Roma e Napoli si sono incontrati all’area di servizio Badia al Pino est dando vita a scene di guerriglia urbana. “Sono scesi dalle auto in mezzo all'autostrada, tutti incappucciati e vestiti di scuro – raccontano alcuni presenti sul posto al momento dell’accaduto - Avevano bastoni e lanciavano petardi e fumogeni verso l'area di servizio". Un’ora di ordinaria follia durante la quale la corsia nord è rimasta chiusa al traffico con conseguenze pesantissime per la circolazione.

VIDEO | Fumogeni, sassi e lacrimogeni: le immagini dello scontro

L’ipotesi dell’agguato

I dettagli della vicenda sono al vaglio degli inquirenti anche se, tra le ipotesi formulate, c’è quella che insisterebbe sul fatto che le due tifoserie si fossero date una specie di appuntamento per affrontarsi. Teoria che, se provata, confermerebbe la premeditazione di quanto accaduto aggravando la posizione dei protagonisti della vicenda. Di certo, al momento, c’è soltanto che ad Arezzo i tifosi hanno fatto sosta durante i viaggi organizzati per sostenere le proprie squadre: i napoletani stavano andando verso Genova mentre i romanisti erano diretti a Milano. I tafferugli sono avvenuti nello stesso piazzale dove l’11 novembre 2007 venne ucciso Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio freddato da un proiettile esploso dall’agente Luigi Spaccarotella. Un luogo rimasto tra i simboli del pellegrinaggio calcistico dove oggi si sono verificate sassaiole, zuffe e sfide corpo a corpo con bottiglie, cinture e un estintore. "Sì – ha raccontato un netturbino all’agenzia di stampa Agi - effettivamente sto raccogliendo di tutto. Oggi l'area di servizio era pulitissima. L'estintore che ho trovato l'ho consegnato alla polizia".

La ricostruzione della polizia

Così come reso noto dalla questura aretina, alle 13 circa 350 tifosi del Napoli si sono fermati nell’area di servizio Badia al Pino est. “Il personale delle forze di polizia appositamente predisposto con ordinanza di servizio del questore di Arezzo, è intervenuto chiudendo l’ingresso all’area di servizio per impedire che un gruppo di tifosi romanisti di cui si era avuto notizia, in transito lungo lo stesso itinerario, potesse venire a contatto con i partenopei”. Nel frattempo sono stati chiamati alcuni agenti in servizio nei pressi di Arno che si sono recati a Badia al Pino in supporto preventivo ai colleghi. “I tifosi della Roma – proseguono i poliziotti aretini - molto probabilmente avvisati della presenza dei napoletani, hanno rallentato la marcia fino a fermarsi all’altezza dell’area di sosta mentre una parte della tifoseria del Napoli posizionatasi lungo la recinzione, ha iniziato a lanciare oggetti contundenti verso le auto lungo la carreggiata. Entrambi i gruppi in pochi istanti si sono spostati verso l’uscita dell’autogrill dove si sono scontrarti". I tifosi giallorossi dopo circa 15 minuti sarebbero ripartiti, mentre gli altri sono rimasti nell’area di servizio per essere poi scortati fino a Genova dalla polizia. L’autostrada è stata chiusa per circa 50 minuti in direzione nord.

Un ferito e alcuni identificati

In questo momento le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare i partecipanti agli scontri. Cruciali saranno le immagini provenienti dalle telecamere di sicurezza e dagli impianti di videosorveglianza già al vaglio della Digos. Al pronto soccorso invece c'è finito un sostenitore della Roma che, accompagnato in auto da un amico, si è recato all’ospedale San Donato riportando numerose ferite da taglio alle gambe. Le sue condizioni non sarebbero gravi. “Sono già in corso – spiegano dalla questura - le attività investigative finalizzate alla identificazione dei responsabili delle violenze, anche visionando il materiale video acquisito si procederà ad informare l’autorità giudiziaria e sarà valutata l’emissione di provvedimenti interdittivi di competenza del questore”.

Le reazioni

Il sindaco di Roma Roberto Guatieri ha condiviso il suo pensiero con un tweet: "Gli scontri in autostrada tra tifosi del Napoli e della Roma sono inaccettabili. Ci auguriamo che le forze dell’ordine identifichino e puniscano come meritano i responsabili. Questi non sono veri sportivi! Roma e Napoli sono città amiche che dicono No ad una violenza senza senso". Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha condiviso sul suo profilo lo stesso messaggio. Dure le parole del vicepremier Matteo Salvini che Twitter ha scritto "questi non sono tifosi" e suggerisce: "Paghino tutti i danni di tasca loro, e mai più allo stadio".

Particolarmente dura la reazione anche da parte del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che sui social scrive: "Inammissibile questo tipo di violenza. Allo stadio si va per divertirsi e non per sfogare i propri istinti violenti. Chi non è d’accordo va trovato, multato pesantemente e non solo “daspato”. Su questo lo Stato deve avere tolleranza zero. 15 km di coda in A1? Questi imbecilli devono rimborsare tutti gli automobilisti rimasti bloccati".

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