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Cronaca Civitella in Val di Chiana

Guerriglia in A1. Dalla procura: "Atto folle", 180 tifosi identificati. Il punto sulle indagini

Proseguono senza sosta le attività di indagine coordinate dagli agenti della Digos che, insieme ai colleghi di Roma, stanno lavorando per individuare i responsabili dei tafferugli avvenuti lungo il tratto aretino dell'A1

“Stiamo lavorando con tutte le nostre energie. È prioritario che i responsabili di questa follia rispondano penalmente di quanto accaduto”. Le parole sono quelle del procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi che, in merito agli scontri tra ultras di Roma e Napoli verificatesi lungo il tratto aretino dell’A1, puntualizza come “stiamo concentrando tutte le nostre energie per arrivare, quanto prima, all'identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese”.

Gli agenti della Digos di Arezzo, insieme ai colleghi di Roma, stanno portando avanti gli accertamenti per dare un nome ai responsabili dei tafferugli. Al momento ne sono stati identificati 180: un centinaio di romanisti e un'ottantina di napoletani. Manette invece per Martino Di Tosto, 43enne capo della tifoseria giallorossa, nonché vecchia conoscenza delle forze dell'ordine in quanto, nel 2013, coinvolto in una sassaiola contro il pullman del Verona. È lo stesso che ieri, 8 gennaio, si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo dopo aver riportato alcune ferite da taglio alla coscia e al polpaccio durante gli scontri. Domani si terrà l'udienza per la convalida dell'arresto. Dovrà rispondere dell'accusa di rissa aggravata.

L'ipotesi dell'appuntamento

Tra le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti ci sono: interruzione di pubblico servizio, rissa aggravata e attentato alla sicurezza dei trasporti. "Aspettiamo un rapporto dettagliato dalla questura - ha dichiarato il procuratore Rossi - è in corso un lavoro lungo e complesso di indagine, perché si tratta di identificare il maggior numero possibile di persone". Ad aggravare l'entità dei reati sopraelencati potrebbe contribuire, qualora venisse accertata, la premeditazione delle azioni compiute. Non è infatti un mistero che tra le voci più insistenti che si stanno rincorrendo in queste ultime ore ci siano quelle relative ad un presunto appuntamento che le due tifoserie si sarebbero date in quello stesso luogo dove, l'11 novembre 2007, venne ucciso Gabriele Sandri, tifoso della Lazio. Congetture che troverebbero sponda anche nelle scorte assegnate ai supporter romanisti e napoletani e nella presenza intensificata di agenti lungo il tratto aretino. 

Spranghe nel bagagliaio

Tra gli identificati di ieri ce ne sono quattro, partenopei di età tra i 21 e 27 anni, fermati dai poliziotti poco prima dell’ingresso allo stadio di Genova per la partita Sampdoria-Napoli. Nel bagagliaio dell’auto sulla quale viaggiavano avevano tre spranghe di ferro forse usate negli scontri in A1. I quattro avrebbero forzato un posto di blocco a Genova Nervi e sono stati inseguiti dagli agenti della stradale e fermati poco dopo. Ad essere denunciato è stato il conducente che, secondo quanto appreso avrebbe affermato di essere il proprietario delle spranghe.

Gravina (Figc): “Servono sanzioni più efficaci”

“Bisogna rendere molto più stringenti ed efficaci alcune sanzioni. Si è ormai verificato che alcuni incidenti avvengono fuori dallo stadio con appuntamenti da far west per picchiarsi e dare sfogo alle proprie tensioni, questo è inaccettabile e vergognoso”. A dirlo è il presidente della Figc, Gabriele Gravina che aggiunge: "condanniamo questi episodi, le istituzioni e il mondo del calcio devono fare di più insieme e creare le condizioni perché questi soggetti che nulla hanno a che fare con il calcio e lo sport vengano espulsi dal nostro sistema. Giusto che il danno morale e di immagine, non allo sport ma all'intero Paese, venga punito e molto severamente”.

Coisp: "Stop trasferte a tifoserie violente"

“I gravissimi scontri avvenuti sull'A1 confermano che questi criminali travestiti da tifosi rappresentano un rischio grave e concreto per i cittadini e per le forze dell'ordine. I poliziotti intervenuti ieri con professionalità e sangue freddo, a Badia al Pino, sono stati costretti, infatti, a intervenire nelle corsie autostradali aperte alla circolazione e a fare i conti con persone armate di tutto punto, con bastoni e bombe carta, nonché abbigliate in modo da rendere difficile la loro identificazione”. Lo dichiara il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese. “Chiediamo al ministro dell'Interno - proseguono dal sindacato - di valutare la sospensione delle trasferte fino alla fine del campionato per le tifoserie che si macchiano di episodi di violenza. E per coloro che saranno identificati quali autori degli scontri di ieri, auspichiamo l'applicazione del Daspo a vita. Di fronte a vicende del genere, infatti, l'unica via da applicare è quella dell'assoluta severità”.

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