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Cronaca Sansepolcro

Mistero Pecorelli, a quasi 8 mesi dalla scomparsa ancora attesa per il dna

Mesi lunghissimi per i familiari che attendono di avere riscontri sui resti trovati sull'auto in fiamme. I primi campioni inviati dall'Albania in primavera sono risultati inutilizzabili. Chiesti agli inquirenti altri reperti da analizzare

Un mistero che va avanti da mesi. Un'attesa lacerante per parenti e amici che non conoscono ancora la sorte di Davide Pecorelli. Che fine ha fatto l'imprenditore biturgense che non dà più notize di sé dallo scorso gennaio? Le ultime tracce hanno portato ad un'auto andata a fuoco nel nord dell'Albania, paese in cui Pecorelli si trovava per alcuni impegni di lavoro. All'interno della vettura, noleggiata dall'uomo, è stato ritrovato intonso il suo telefono cellulare. Accanto però c'erano dei resti, molto probabilmente umani. Il condizionale però è d'obbligo. Perché i campioni inviati in Italia per essere analizzati, non hanno permesso di rilevare il dna e quindi nemmeno di attribuire un'identita a quelle ossa. E' scattata quindi una ulteriore richiesta alle autorità del Paese delle Aquile di inviare ulteriori campioni. Ma da allora sono passati mesi e nulla si è mosso. A confermarlo è il legale al quale si è affidata la compagna di Pecorelli, l'avvocato Giancarlo Viti. "Purtroppo non abbiamo novità - spiega - attendiamo che giungano altri resti per ripetere gli accertamenti. Fino a quando non ci sarà qualche certezza non possiamo muoverci". E così il mistero resta fitto. 

Sulla vicenda la Procura di Perugia ha aperto un fascicolo contro ignoti. Il  procuratore capo Raffaele Cantone avrebbe formulato due ipotesi di reato: omicidio volontario e traffico di droga. Il timore dunque sarebbe quello che l'imprenditore sia finito in qualche brutto giro nell'ambito del quale sia maturato un omicidio. 

Le prime analisi del dna

Durante la scorsa primavera, nei laboratori della Scientifica gli esperti hanno cercato per estrarre il dna dai resti trovati nella carcassa della vettura. L'intenzione era quella di confrontarlo con i campioni messi a disposizione dai figli del 45enne. Ma non è stato possibile. Per gli inquirenti albanesi si attenderebbe solo una conferma dell'identità di Pecorelli. Le speranze di chi lo ha conosciuto e chi gli ha voluto bene però vanno in una direzione opposta: ovvero che non sia suo il corpo trovato senza vita. 

La scomparsa dopo le feste natalizie

Pecorelli non dà più sue notizie dal 6 gennaio, giorno in cui inviò l'ultimo messaggio. Il 7 gennaio, sulla strada Gjefjan-Reps, a poca distanza da Puka, venne ritrovata l’auto che aveva noleggiato all'aeroporto di Tirana, carbonizzata. L'imprenditore era in Albania da alcune settimane: stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, stava cercando di fare nuovi investimenti per risollevare la sua attività messa a dura prova dalla crisi. Allo stesso tempo avrebbe dovuto vendere dei macchinari estetici costosi. Ma perché è arrivato in auto fino a Puka? Cosa doveva fare lontano dalla zona scelta per fare nuovi investimenti? E i resti trovati sono davvero i suoi?

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