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Cronaca

Autocarri, escavatori e betoniera rubati nei cantieri dell'Aretino e spediti in Albania: in 13 a processo

La vicenda risale ad alcuni anni fa e venne alla luce quando uno dei membri del "gruppo" decise di raccontare tutto agli inquirenti che erano sulle tracce della banda

Rubavano escavatori, pale meccaniche e mezzi per l'edilizia. Un bottino "pesante", tanto da annoverare tra i numerosi furti anche quello di autocarri, un rullo compattatore, una betoniera. Era una vera e propria banda organizzata quella che per due anni ha preso di mira i cantieri del Valdarno ma anche zone d'Italia. In 13 sono finiti a processo, tra loro ci sono due persone dell'aretino, due campane e numerosi cittadini albanesi. 

La vicenda risale ad alcuni anni fa e venne alla luce quando uno dei membri del "gruppo" decise di raccontare tutto agli inquirenti che erano sulle tracce della banda. Un pentito le cui dichiarazioni furono raccolte dalla dda di Firenze e in base alle quali prese forma l'accusa di associazione a delinquere. Un'accusa per la quale i 13 sono stati assolti e adesso presso il procedimento va avanti nelle aule del tribunale aretino, di fronte al collegio composto presieduto dal giudice Gianni Fruganti, per capi di imputazione quali il furto, la ricettazione e anche per riciclaggio. Mentre i capi di imputazione più lievi sono in prescrizione, per quello più pesante di riciclaggio il procedimento sta andando avanti. 

Oggi in aula doveva essere ascoltato l'ultimo testimone dell'accusa, sustenuta dalla pm Chiara Pistolesi. L'uomo non si è presentato ed è stato disposto l'accompagnamento coattivo. La sentenza è attesa per i primi giorni di giugno. 

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