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Cronaca Centro Storico / Via Francesco Crispi

"Bentornata Rita", lo striscione per la barbiera dopo 45 giorni di Covid: "E' stata dura, ma ho vinto"

Decisamente un nuovo inizio quello di oggi "sono entrata tremolante, emozionata e voglio ringraziare gli amici che tutti i giorni mi sono stati vicini e hanno chiamato facendomi compagnia"

"Bentornata Rita". Questo lo striscione che la barbiera di via Crispi, Rita Funghini, ha trovato questa mattina appeso all'ingresso del suo negozio. Oggi ha ritirato su la serranda e riaperto dopo 45 giorni di stop forzato a causa del Covid. E i vicini delle Assicurazioni Generali le hanno fatto trovare la sorpresa. 

"Sono stati giorni molto duri, siamo stati contagiati sia io che mio marito. E se per molti è una banale influenza per noi è stata una malattia dura, ci ha preso in forma forte. Mio marito è stato anche 10 giorni in ospedale con il casco." Ecco perché questo giorno assume un significato molto particolare, la ripartenza dopo la malattia. 

Rita, seppur con una forma seria del Covid-19 è stata curata a casa, i suoi parametri non sono andati nella soglia critica da ricovero: "E' stato difficile sola in casa, ma mi hanno curato al domicilio e mi sono trovata bene, l'unica cosa che non ho convidiso è quella di poter uscire di casa e tornare al lavoro dopo 21 giorni anche senza tampone negativo. Gliel'ho detto e ho aspettato, anche se i sintomi erano passati. Finalmente è arrivato il referto negativo e oggi ho potuto riaprire."

L'attività che porta avanti da sola l'ha dovuta chiudere 15 giorni prima dell'arrivo della zona rossa e la riapertura è arrivata oggi accompagnata dall'entusiasmo dei clienti: "Sono stati contenti di rivedermi in questo primo giorno" ha detto Rita, come se quello di oggi fosse proprio un nuovo inizio "sono entrata tremolante, emozionata e voglio ringraziare gli amici che tutti i giorni mi sono stati vicini e hanno chiamato facendomi compagnia e preoccupandosi per me e mio marito, non pensavo di meritare tanto."

Mentre parla Rita è già al lavoro con pettine, forbici e shampoo tra le mani, tutt'intorno i cimeli amaranto segno del suo sfegatato tifo per l'Arezzo e così l'ultima battuta riguarda proprio la squadra del Cavallino, i giocatori che indossano la maglia amaranto: "Io l'ho vinta la mia battaglia, ho lottato per non essere ricoverata e ce l'ho messa tutta, adesso tocca a loro vincere."

Un po' leggerezza, la voglia di vita normale e di esultare ancora per un gol della squadra del cuore.

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