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La solidarietà

Ristoratore aretino e cibo rumeno: "Così raccolgo i fondi per aiutare i profughi"

La storia di Roberto che ha deciso di organizzare tre cene a buffet per raccogliere soldi da destinare ad una associazione che opera alla frontiera di Siret. E la comunità rumena ha aderito in massa: "Porterà cibo della tradizione per gli ospiti"

"Le notizie che arrivano dal confine con la Romania sono strazianti, non potevo rimanere con le mani in mano". Roberto Gironi è un ristoratore aretino e il suo locale, Kilometro Zero, nei prissimi tre giorni servirà pasti speciali: perché tra gli ingredienti principali c'è la solidarietà. Quella degli aretini e quella della coesa comunità rumena di Arezzo. Insieme hanno deciso di raccogliere fondi da destinare a tutte quelle persone che scappano dalla guerra in Ucraina e cercano accoglienza in Romania. 

"Mia moglie è rumena - racconta Roberto - e ogni giorno parliamo con suo padre e con i suoi familiari che vivono al confine con l'Ucraina, nei pressi della dogana di Siret. Ci raccontano delle madri e dei bambini che arrivano dalle zone di guerra: sole, impaurite, separate da mariti, padri e figli più grandi che sono rimasti in patria per scelta volontaria o perché obbligati. Hanno bisogno di aiuto, subito". 

Famiglie dilaniate, minori bisognosi di assistenza, bimbi piccolissimi a cui servono dagli omogeneizzati ai pannolini: alle frontiere si sta verificando una lunga e desolante processione di persone in cerca di speranza. Scene che Roberto (come racconta in un post su Facebook) aveva già visto quando nel 1992, quando con una divisa dell'Esercito Italiano aveva partecipato alla missione Pellicano in Albania. Scene difficili da cancellare dalla memoria e ricordi che tornano a galla, come dolorosi flashback, di fronte ai servizi televisivi che raccontano la guerra in Ucraina. 

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"Così ho deciso che, nel mio piccolo, insieme a mia moglie e mia figlia, avrei potuto fare qualcosa anche io. Cosa? Tre sere di cene a buffet al prezzo di 15 euro. Tutti i soldi saranno devoluti ad una associazione che si occupa di accoglienza in Romania alla frontiera di Siret. I miei suoceri stanno prendendo contatti proprio in queste ore con sindaci e associazioni per individuare il destinatario giusto".

L'idea ha conquistato subito la comunità rumena aretina che ha risposto in modo massiccio: "Hanno deciso di supportare questa iniziativa offrendosi di portare piatti e pietanze rumene per i menù delle serate che si svolgeranno l'1, il 2 e il 3 marzo".  

Allo stesso tempo hanno iniziato ad arrivare le prenotazioni: "Una volta raccolti i fondi - spiega Roberto - forse andrò io stesso in Romania e poi aggiornerò tutti coloro che hanno collaborato su come sono stati impiegati i soldi". 

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