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Cronaca

Rave a Poti, Coisp Arezzo: "Grazie al personale in divisa tornato al lavoro la notte di Capodanno"

La nota del sindacato: "Ci preme ringraziare tutto il personale che libero dal servizio che è intervenuto, senza obbligo alcuno, se non quello dettato dalla propria coscienza ed appartenenza ad una istituzione che deve garantire la sicurezza"

Intervento con un comunicato del sindacato di Polizia Coisp Arezzo. "Mentre tutta la gente di questa provincia attendeva l'arrivo del nuovo anno, ancora una volta gli uomini e le donne della Polizia di Stato hanno lasciato nel cuore della notte i propri affetti e amici per garantire a tutti che il nuovo anno si potesse inaugurare nel segno della speranza per un periodo migliore e non all'insegna di nuovi e drammatici eventi. Non sta certamente a noi giudicare i comportamenti di centinaia di giovanissimi ragazzi che hanno voluto vivere la loro serata di Capodanno organizzando e partecipando ad un raduno abusivo a Poti. (...) Quello che ci preme maggiormente è ringraziare tutto il personale della Polizia di Stato che libero dal servizio, senza obbligo alcuno, se non quello dettato dalla propria coscienza ed appartenenza ad una istituzione che deve garantire la sicurezza di tutti in ogni momento e luogo, anche di chi non è chiaramente in grado di capire la pericolosità dei propri comportamenti per sé stesso e per gli altri. Grazie quindi ai Colleghi della Digos, della Polizia Scientifica, dell'Ufficio Immigrazione, del Commissariato di Sansepolcro, delle Volanti, della Polizia Stradale di Arezzo, della Sottosezione Autostradale di Battifolle, del Distaccamento Polizia Stradale di Poppi che, anche grazie al concorso delle altre forze di polizia, hanno permesso, vigilato e garantito che nel giro di poche ore centinaia di ragazzi potessero tornare alle loro famiglie senza ulteriori conseguenze per le loro vite. Visto il grande risalto mediatico avuto e gli esiti non drammatici come successo in analoghi avvenimenti svoltisi in territori a noi vicini, auspichiamo che possa non passare inosservato l'ottimo operato del personale, anche attraverso i giusti riconoscimenti. A chi dirige, e purtroppo a volte non è attento al lavoro dei propri uomini, ricordiamo una celebre frase: 'Ho avuto ufficiali competenti che, di fronte ad un plotone, non vedevano altro che un plotone, un gruppo di soldati. Ma ho avuto anche leader che di fronte ad un plotone vedevano 44 individui, ciascuno dei quali aveva aspirazione e sentimenti, ciascuno dei quali voleva vivere, ciascuno dei quali voleva far bene'”. 

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