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Cronaca

Rapporto Ecomafie 2019: Toscana prima per reati al centro nord. Arezzo: il caso rifiuti

La nostra provincia è seconda dopo Firenze per numero di reati nell'ambito del ciclo dei rifiuti: non un anno 55 denunce e 26 sequestri. Soltanto Firenze fa peggio in regione

La Toscana è al vertice tra le regioni del centro-nord per numero di ecoreati, sesta nella classifica nazionale, subito dopo le regioni a "tradizionale" presenza mafiosa: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio. E' quello che emerge dal rapporto Ecomafia 2019 che considera il ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, l'archeomafia, il racket degli animali, gli incendi dolosi e tutti i reati ambientali commessi nel 2018.

Il totale delle infrazioni è in calo: 1.836 quelle accertate (il 6,8% di tutti gli ecoreati commessi in Italia), nel 2017 furono 2.138 (7,1% del dato nazionale). Peggiorano però i settori del cemento illegale (5° posto nazionale) e quello dei rifiuti (4° posto).

Emerge un quadro composito, fatto di chiari-scuri, che induce a tenere alta la guardia contro comportamenti e posture incivili, assolutamente indegni – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana –. Tuttavia la registrazione di un numero così rilevante di delitti è anche il segno di una forte e costante azione di contrasto del fenomeno. E di questa attività dobbiamo ringraziare tutte le forze dell’ordine.

Reati nel ciclo dei rifiuti, Arezzo seconda in Toscana

634 infrazioni accertate nel 2018 in Toscana: aumentano le denunce (802) e i sequestri (181). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (75 infrazioni accertate, 84 denunce), poi c'è Arezzo (56 infrazioni accertate, 55 denunce e 26 sequestri), terza è Siena (53 infrazioni, 60 denunce e 12 arresti).

Edilizia e ciclo del cemento

Il mattone selvaggio è servito, in alcuni contesti, per spalancare le porte alle ditte in odore di mafia. Quest’anno - riporta FirenzeToday - la Toscana sale dalla sesta posizione alla quinta con 480 infrazioni accertate, (il 7,3 % sul totale nazionale),  aumentano le denunce da 428 a 572; diminuiscono invece i  sequestri effettuati (da 50 a 28). Su scala provinciale le maggiori criticità si evidenziano nella provincia di Firenze (99 infrazioni accertate, 1,6% su totale nazionale, 109 denunce e 4 sequestri), seguita da Livorno (85 infrazioni accertate, 1,3% su totale nazionale, 94 denunce e 7 sequestri) e da Siena (72 infrazioni accertate, 1,1% su totale nazionale, 81 denunce).

Biodiversità e bracconaggio

Racket degli animali, bracconaggio, commercio illegale di specie protette, allevamenti illegali, pesca di frodo, ma anche (viste le nuove norme) maltrattamento degli animali di affezione. La Toscana, scende all’ottavo posto della classifica ma i numeri sono ancora preoccupanti con 405 infrazioni accertate, con una percentuale sul totale del 6,2%, 420 denunce, 62 sequestri.

Archeomafie

Altro anno intenso per le Forze dell’ordine, in particolare per il Nucleo TPC (Tutela del Patrimonio Culturale) dei Carabinieri, per le cosiddette archeomafie. Inquirenti alle prese coi tanti reati commessi ai danni del nostro immenso patrimonio storico-culturale. A presidiare la classifica nazionale, come una delle regioni maggiormente colpite dai ladri di opere d'arte troviamo la Toscana (5° posto, con 52 furti corrispondenti al 7,7% del totale nazionale).

Incendi dolosi

Quest'anno, come abbiamo già detto, sul fronte incendi non ci sono affatto buone notizie. Anzi. La Toscana, infatti, rimane stabile al 4° posto nella classifica nazionale con 201 infrazioni accertate (9,9% sul totale), 63 denunce e 5 sequestri per un’estensione di superficie (boscata e non boscata) di 1.240 ettari.

Le proposte di Legambiente

Nella lotta alle ecomafie e agli ecocriminali, per Legambiente è fondamentale mettere in campo una grande operazione di formazione per tutti gli operatori del settore (magistrati, forze di polizia e Capitanerie di porto, ufficiali di polizia giudiziaria e tecnici delle Arpa, polizie municipali). Tra le altre principali proposte avanzate, l’associazione chiede che venga semplificato l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive avocando la responsabilità delle procedure ai prefetti; che vengano riconosciuti diritti propri anche agli animali inserendo la loro tutela in Costituzione e approvato il disegno di legge sui delitti contro fauna e flora protette inserendo nel codice penale un nuovo articolo che preveda sanzioni veramente efficaci per tutti coloro che si macchiano di tali crimini. Per aumentare il livello qualitativo dei controlli pubblici Legambiente chiede di approvare i decreti attuativi della legge che ha istituito il Sistema nazionale per la protezione ambientale – SNPA (legge 132/2016). Sul fronte agroalimentare, l’associazione chiede che venga ripresa la proposta di disegno di legge del 2015 sulla tutela dei prodotti alimentari per introdurre una serie di nuovi reati che vanno dal “disastro sanitario” all’“omesso ritiro di sostanze alimentari pericolose” dal mercato. Inoltre, chiede che l’accesso alla giustizia da parte delle associazioni sia garantito come gratuito e quindi davvero accessibile. Infine Legambiente auspica che il Parlamento istituisca al più presto la Commissione d’inchiesta sulla vicenda dell’uccisione della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, che indagavano su presunti scandali di rifiuti portati in Somalia e su intrecci con il traffico di armi, e barbaramente assassinati a Mogadiscio nel 1994.

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