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Rapinato in pochi muniti. Arrestati gli autori del colpo alla "Mani's Slot"

Ci sono voluti appena una manciata di minuti per farsi consegnare 10mila euro in contanti dal proprietario di una sala giochi di Arezzo. Sono stati arrestati i due autori della rapina commessa a danno del locale "Mani's Slot" lo scorso 24 marzo...

Ci sono voluti appena una manciata di minuti per farsi consegnare 10mila euro in contanti dal proprietario di una sala giochi di Arezzo.

Sono stati arrestati i due autori della rapina commessa a danno del locale "Mani's Slot" lo scorso 24 marzo.

L'attività investigativa è partita immediatamente dopo i fatti ed ha visto in azione gli agenti della Squadra Mobile di Arezzo che, sotto il coordinamento del dirigente Giovanni Schettino, hanno assicurato alla giustizia i due malviventi.

Si tratta di Salvatore Maiano, 42 anni residente ad Arezzo ma originario di Catania, e Salvatore Maurizio Cocola 54enne anch'esso di Catania e residente in Sicilia.

I dettagli dell'operazione sono stati resi noti questa mattina durante una conferenza stampa presso la questura aretina.

Ma veniamo alla ricostruzione dei fatti. Verso le 17 del 24 marzo i due uomini si recano alla sala giochi situata nella galleria Valtiberina in zona Campo Marte.

Il titolare dell'esercizio nota subito il 42enne e con fare deciso sceglie di non farlo entrare nel proprio locale.

"Non mi piaceva la sua faccia" ha detto poi ai poliziotti "mi sembrava un tipo losco e, non volendo problemi, gli ho detto che qua dentro per lui non c'era niente da fare". L'altro invece passa inosservato ed entra nella sala giochi dove resta per qualche minuto. Poco dopo però anche quest'ultimo se ne va.

Passa qualche ora. Alle 19 circa i due tornano alla sala giochi. Maiano resta fuori mentre il complice entra dentro.

Il locale è quasi deserto e lui non perde tempo. Va dal proprietario del negozio e gli chiede di cambiargli una banconota da 50 euro. L'esercente tira fuori dalla tasca dei pantaloni una mazzetta di denaro e consegna al suo cliente due pezzi da venti e uno dai dieci euro. Il siciliano non fa una piega. Prende il denaro. Si dirige verso il cambia monete e poi fa la sua giocata alle slot.

E' a questo punto che le vere intenzioni di Cocola si palesano.

Termina la partita. Si alza dallo sgabello, si dirige verso la scala e sale al piano superiore dell'edificio. Qui trova il proprietario del locale. In un istante estrae da sotto al giaccone un fucile a canne mozze glielo punta contro e gli urla: "Dammi il denaro e trovami la cassetta verde".

Il titolare dell'attività è in preda al panico ma consegna subito il contante al malvivente. "Non c'è nessuna cassetta verde qua dentro" ha detto al rapinatore "non so di cosa stai parlando". Ma l'insistenza del 54enne è tanta e allora ecco che l'uomo lo accompagna al piano inferiore dove, all'interno di un altro piccolo ufficio si trova custodito altro denaro.

Arraffata anche quest'ultima parte del bottino poi esce e fa perdere le proprie tracce.

Nel frattempo, mentre all'interno del locale si consumava la rapina, il complice è fuori poco distante.

"Le telecamere di sicurezza - ha spiegato il dirigente della Mobile di Arezzo, Giovanni Schettino - hanno immortalato il 42enne davanti dall'esercizio che con fare disinvolto fingeva una telefonata. In realtà abbiamo appurato che si trovava collegato con il suo complice in modo da avere una diretta dei tempi e, eventualmente, intervenire in caso di necessità".

Dopo la denuncia effettuata dal proprietario della sala giochi i poliziotti aretini si sono messi al lavoro per rintracciare gli autori dei fatti.

"Ci è apparso subito evidente che, anche se il crimine era stato commesso da una sola persona, ci fosse un complice - spiega ancora Schettino - fondamentali sono state le immagini che abbiamo avuto modo di acquisire dalle telecamere di sicurezza esterne ed interne all'attività. Non solo. La particolare definizione del registrato ci ha consentito di fare dei confronti con il nostro archivio e rintracciare in breve i due. Entrambi infatti avevano numerosi precedenti di polizia alle spalle e in passato erano già stati schedati".

Il primo ad essere stato acciuffato è stato Salvatore Maiano il quale, il 30 marzo è stato arrestato ad Arezzo e trasferito poi in carcere a Firenze.

Successivamente, grazie anche alla collaborazione della Squadra Mobile di Catania, è stato identificato e messo dietro alle sbarre Salvatore Cocola. "Abbiamo condotto un'intensa attività di indagine perché il 54enne, dopo aver rapinato la sala slot, era tornato immediatamente a Catania - prosegue Schettino - in due giorni è riuscito ad arrivare Arezzo, incontrare il suo complice, architettare il piano, eseguirlo e poi tornare a casa propria. Al momento dell'arresto ha anche confessato che l'arma del delitto era un fucile giocattolo. Abbiamo seri dubbi che questa affermazione corrisponda a verità".
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