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Cronaca

L'incubo degli studenti: pendolare ad Arezzo per farsi una dose, rapinava i ragazzini a suon di pugni

Arrestato l'aggressore di minorenni, li aspettava all'uscita da scuola. L'appello della polizia: "Ci sono altre vittime oltre alle quattordici già note: denuncino senza timori". Preso di mira anche un ragazzino di appena 12 anni

"Ci sono stati altri casi oltre a quelli denunciati, facciamo appello a tutte le giovani vittime perché escano allo scoperto". Il dirigente della Squadra mobile di Arezzo Francesco Morselli invitagli studenti che hanno subito aggressioni da parte del 20enne kossovaro arrestato due giorni fa dalla Polizia. Sarebbero almeno 14 i casi di rapina ai danni di giovanissimi aretini appena usciti da scuola a lui attribuiti. Ma il sospetto degli inquirenti è che le violenze perpetrate dal giovane rapinatore, ora in galera, siano molte di più.

"Dammi i soldi o ti spacco la faccia"

Due giorni fa l'arresto

Il 20enne straniero, B.F., è regolare sul territorio italiano, ma pluripregiudicato. Residente in provincia, tossicodipendente, arrivava nel capoluogo ogni giorno in treno o in bus per depredare le giovani vittime. Un passato da ladruncolo di negozi, negli ultimi tre anni si era specializzato in piccole rapine. Se la prendeva coi ragazzini, in particolare: a loro sottraeva denaro, telefonini cellulare e altri effetti personali di poco valore. Quanto bastava per tirar su spiccioli necessari a comprare la dose giornaliera. Le aggressioni sarebbero state anche molto violente, anche se il 20enne non era mai armato. Tuttavia a volte fingeva di prendere un coltello in tasca per essere più convincente agli occhi delle giovani vittime.

La mappa delle aggressioni

Quattordici le denunce sporte in appena due settimane da altrettanti ragazzini delle scuole medie e superiori di Arezzo, ragazzi e ragazze (il più piccolo ha 12 anni) che, insieme ai loro genitori, si erano recati in questura per raccontare le aggressioni subite, alcune particolarmente cruente: in un caso, il rapinatore avrebbe addirittura rotto il setto nasale della giovane vittima che aveva osato ribellarsi con un pugno. Poi si sarebbe appropriato dell'altrui cellulare. Gli episodi si sono consumati in zone di passaggio degli studenti: in via XXV Aprile, zona Parco Pertini, nel sottopassaggio di via Trasimeno. “Dammi i soldi o ti picchio”, ecco l’approccio usuale del ventenne sia a verso singoli, pedinati e poi aggrediti, sia verso interi gruppi. E adesso i poliziotti stanno cercando di capire se esiatno casi analoghi oltre ai 14 denunciati che, per timore di ritorsioni, sono rimasti nascosti.

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