Prima lo hanno minacciato puntandogli contro un collo di bottiglia poi lo hanno inseguito e, con fare sempre più violento, lo hanno costretto a consegnarli il portafogli. Ha 22 anni la vittima della rapina che si è consumata nella notte appena trascorsa lungo le strade di Saione. Qui, gli agenti della squadra mobile della polizia di Stato di Arezzo sono intervenuti su richiesta del giovane. Un’operazione lampo che, nel giro di poche ore si è conclusa con l’identificazione e denuncia dei due presunti autori della rapina.

Ma veniamo ai fatti. Così come reso noto dalla questura di Arezzo, nella scorsa notte il 22enne si trovava da solo per le strade di Saione. Qui sarebbe stato avvicinato da due uomini, un 26enne originario della Tunisia e un 40enne aretino, che gli avrebbero chiesto del denaro. Dopo essersi rifiutato, il tunisino avrebbe infranto una bottiglia e utilizzato il collo di vetro per minacciarlo e farsi consegnare la somma richiesta. “A questo punto - spiegano i poliziotti - il 22enne ha estratto il portafogli, ha lasciato cadere 20 euro ed è scappato chiamando la polizia in cerca di aiuto”.

La fuga è però durata poco. Uno dei due lo ha raggiunto e, con minacce sempre più esplicite, lo avrebbe costretto a consegnargli il portafogli contenente 300 euro e una carta di credito. Le indagini si sono avviate immediatamente e, grazie alla descrizione fornita dalla vittima, i due sono stati rintracciati poco dopo. Entrambi con numerosi precedenti, sono stati accusati di rapina e, uno di essi, pure di indebito utilizzo di carte di credito. Sì perché ad aiutare i poliziotti nelle indagini sono stati anche i movimenti della carta di credito utilizzata per pagamenti di piccole somme (effettuabili senza l’utilizzo del pin) nelle ore immediatamente successive all’accaduto. “Tale circostanza - aggiungono dalla questura - ha fatto scattare a carico del 40enne la denuncia per indebito utilizzo di carte di credito. Il soggetto è stato infatti riconosciuto nelle immagini registrate dagli impianti di video sorveglianza installati nei luoghi in cui aveva effettuato gli acquisti”.