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Mercoledì, 24 Aprile 2024

VIDEO | Calci e ombrellate, rapinata per 150 euro in via Guadagnoli: arrestato l'aggressore

L'episodio si era consumato alla fine dello scorso settembre, la donna era finita in ospedale per i colpi ricevuti. Dopo mesi di indagine, osservando le immagini delle telecamere di sicurezza della stazione, grazie alla descrizione fornita dalla vittima e al tracciamento del cellulare portato via, è avvenuto l'arresto

Una violenta aggressione per impossessarsi di una borsa si era consumata all'inizio di autunno in centro ad Arezzo, esattamente in via Guadagnoli. Dopo mesi di indagine la Squadra Mobile della questura di Arezzo - guidata dal dirigente Pietro Luca Penta - è risalita all'identità del rapinatore e ha eseguito nei suoi confronti una misura cautelare di custodia in carcere: il destinatario è un ragazzo di 21 anni di nazionalità nigeriana, che il 24 settembre 2020, secondo la ricostruzione della Polizia, picchiò a mani nude prima e poi prese a ombrellate una signora di 75 anni, ferendola e facendola cadere in strada.

Violenta rapina ad Arezzo: le immagini dell'aggressore alla stazione e l'arresto

La ricostruzione dell'accaduto

La 75enne aretina, uscendo dall’abitazione del figlio, nel percorrere il tragitto per riprendere la propria auto, fu vittima della violenta aggressione, a scopo di rapina. La signora, mentre si trovava in via Guadagnoli, venne afferrata alle spalle da uno sconosciuto che si voleva impossessare della sua borsa. La donna oppose resistenza, ma non fece desistere il 21enne, che si dimostrò determinato e violento nello strappare dalle mani della donna il suo bene personale. La prese a calci e pugni, poi utilizzò anche un ombrello per colpirla talmente forte da rompere l'oggetto. La vittima aveva 150 euro in contanti e il cellulare nella borsetta portata via. Nonostante lo choc e i traumi subiti (finì in ospedale, con 10 giorni di prognosi a causa delle varie ecchimosi riportate), la signora è riuscita a fornire agli agenti intervenuti una descrizione accurata dell’aggressore, in particolare su come fosse vestito. I particolari dell’abbigliamento uniti ai riscontri forniti dalla posizione offerta del telefono rubato, ottenuto grazie a un'apposita applicazione, hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di concentrare le indagini su un soggetto immortalato nei pressi della stazione ferroviaria di Arezzo e di Montevarchi in orari e posizioni coincidenti con il tracciamento fornito dall’app. Il soggetto aveva capi di abbigliamento corrispondenti a quelli descritti dalla vittima e fu ripreso dalle telecamere all’esterno della stazione di Arezzo con in mano ancora la borsa della vittima, mentre nel sottopasso dello scalo ferroviario veniva immortalato mentre nascondeva il denaro rapinato dentro le scarpe. Determinante, inoltre, è stato un controllo, operato nei giorni successivi al fatto, effettuato da una volante dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico che ha consentito di dare un nome all’individuo ripreso dalle telecamere. Gli investigatori sono così riusciti ad individuare con certezza il rapinatore, I.H. Il 21enne aveva peraltro in corso una pratica per l’ottenimento di un permesso di soggiorno per asilo politico. Il giovane è stato riconosciuto anche dalla vittima. Sulla base del quadro probatorio rappresentato, il Tribunale del Riesame di Firenze, su richiesta della Procura di Arezzo, ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 21enne.

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