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Martedì, 23 Aprile 2024

Raid nei locali, lo sfogo di Lodovichi: "Noi chiusi in casa e i ladri viaggiano". Così gli arresti

Amarezza per quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica quando quattro malviventi hanno organizzato una scorribanda che ha colpito quattro locali tra cui il Mani in Pasta

"Mi hanno chiamato all'una e un quarto gli agenti della questura per venire al locale dove era stata sfondata la porta a vetri dell'ingresso e rubate alcune cose." Un risveglio amaro per un ristoratore aretino, un altro caso. Roberto Lodovichi non nasconde la rabbia per quanto accaduto, il furto al Mani in Pasta di Saione, in un momento in cui la sua categoria soffre particolarmente la crisi dovuta all'impossibilità di aprire i locali a causa del lock down. "Siamo qui qualche ora di solito per l'asporto, per una centinaia di euro al giorno, cosa pensavano di trovarci?" si chiede.

Il racconto del raid nella notte tra sabato e domenica

Quattro i locali che sono stati presi d'assalto e danneggiati dal gruppo che ha organizzato la scorribanda partendo dal Museo di Porta Santo Spirito, proseguendo ai Bastioni nel bar di Pierozzi, poi a Saione nel Caffè di via Piave e infine al Mani in Pasta di Lodovichi.

Qui, dopo il furto della cassa e di alcuni tablet per prendere le comande, è avvenuto l'arresto di tre dei quattro componenti che pare fossero anche in uno stato di alterazione spico fisica. Si tratta di tre nordafricani sui 30 anni con precedenti penali. Per il modus operandi non è escluso che si possa trattare delle stesse persone che hanno compiuto gesti analoghi come il furto ai danni dell'Antica Fonte di alcuni giorni fa.

I locali colpiti dalla banda prima dell'arresto

La testimonianza

"Grazie a un vicino che ha sentito dei rumori e ha avvertito il 112, una pattuglia che si trovava in zona è arrivata subito e li ha arrestati a distanza di cinquanta metri da qui, mentre erano intenti ad aprire la cassa - racconta Lodovichi - dalle immagini della videosorveglianza del locale si vede che hanno agito velocemente. A mezzanotte e 42 con un tombino hanno sfondato la porta e sono entrati dentro, hanno strappato il registratore e gli altri strumenti mentre uno di loro era fuori a fare da palo. Poi sono scappati verso il palazzo accanto, dove sono stati presi."

"Vorremmo presidiare i nostri locali tenendoli aperti"

"C'è un effetto di poca sicurezza, anche se l'intervento della Polizia è stato tempestivo. Però ci sentiamo ancora più precari, in un momento difficile in cui il mondo della ristorazione e del commercio in genere soffre, sapere che i ladri viaggiano e noi che dovremmo lavorare, siamo chiusi in casa, ci lascia un po' di sofferenza. Dovremmo essere noi a presidiare le nostre attività, a lavorare e i ladri dovrebbero stare dentro."

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