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Cronaca

"Quello è il borsello di Guerrina". Le sorelle della casalinga ascoltate in assise

Padre Gratien Alabi è rimasto in convento dove è stato recentemente trasferito dopo oltre 9 mesi di reclusione all’interno della casa circondariale di Arezzo. Lui, unico indagato nel caso della scomparsa di Guerrina Piscaglia, venne arrestato il...

Padre Gratien Alabi è rimasto in convento dove è stato recentemente trasferito dopo oltre 9 mesi di reclusione all’interno della casa circondariale di Arezzo. Lui, unico indagato nel caso della scomparsa di Guerrina Piscaglia, venne arrestato il 23 aprile 2015. Le accuse mosse contro il religioso congolese sono di omicidio e occultamento di cadavere.

Questa mattina è ripreso il processo in Corte d’Assise ma il frate ha preferito non essere presente in aula.

Sul banco dei testi invece sono salite le sorelle di Guerrina e una ragazza che aveva dichiarato di aver incontrato la casalinga il 2 maggio 2014 a Novafeltria, un giorno dopo la sua scomparsa. Testimonianza quest’ultima che oggi, come già avvenuto in passato, è stata modificata dalla diretta interessa poiché attualmente è emerso che la giovane non ricorda più effettivamente se l’incontro sia avvenuto oppure sia stato soltanto un ricordo generato falsamente dalla suggestione del momento. Ma il vero colpo di scena della giornata è stato l’intervento di Donatella, una delle sorelle di Guerrina. Lei, messa di fronte alle cose rinvenute in una borsa di padre Gratien ha detto: "sono sicura, quel borsello apparteneva a Guerrina".

Una sicurezza che nella fase di indagine non era emersa ma che invece stamani sembrava non vacillare affatto.

Gli oggetti rinvenuti nella canonica di Ca’ Raffaello dagli inquirenti e il plico con tutta la documentazione sono stati affidati al presidente della Corte Silverio Tafuro dal pm Marco Dioni.

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