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Domenica, 10 Dicembre 2023
Il caso

Il gestore: "Intenzionati a riaprire", nuova puntata della telenovela piscina. Ma i tempi si allungano

Ci sarebbero tempi tecnici da rispettare (7-10 giorni) per sanificare l'acqua e controllare gli impianti. Ma c'è anche in ballo il confronto tra Centro Sport Chimera e Chimera Nuoto

La telenovela della piscina comunale di Arezzo si arricchisce di una nuova puntata. Dopo la conferenza stampa di ieri, attraverso cui il Comune di Arezzo annunciava l'imminente riapertura, contraddetta dal un post odierno assai polemico del gestore dell'impianto (il Centro Sport Chimera guidato da Valter Magara), adesso paiono riaprirsi spiragli di dialogo. Tuttavia la vicenda resta intricata: occorrono cautela, perché le sorprese sono sempre dietro l'angolo, e giorni, perché ci sono tempi tecnici da rispettare per riattivare l'impianto.

L'intenzione di riaprire

"L'intenzione è quella di riaprire". E' quanto filtra dalla gestione della struttura, che è ormai chiusa da tre settimane. Le porte della piscina di viale Gramsci sono serrate, per la scontentezza degli appassionati di nuoto che la frequentavano. Il palazzetto è rimasto intrappolato in un ideologico pantano no greess pass, che ha portato - tra l'altro - a sei multe prima della chiusura con polemica.

Nelle ultime ore sembrava che si fosse raggiunto l'accordo per riaprire: la Chimera Nuoto, nella persona del presidente Massimo Coli, aveva dato disponibilità a controllare il green pass agli utenti al posto del gestore, ricevendo così l'autorizzazione dal Comune per riaprire. Ma poi oggi è arrivato il post del Centro Sport Chimera di Magara.

Il post e l'interpretazione

"Il Centro Sport Chimera srl respinge qualsiasi disinformazione tesa a creare un disagio agli utenti della piscina e un danno d’immagine a chi, da anni, ha rappresentato e rappresenta un modello di gestione. Il Centro Sport Chimera Srl, infine, rifiuta qualsiasi atto unilaterale e autoritario che rappresenti una reale limitazione, riduzione o condizionamento della propria libera e autonoma attività d’impresa, sancita dall’articolo 41 della Costituzione e dal contratto in essere con lo stesso Comune. I legali sono stati incaricati di valutare le azioni, gli atti e le procedure adottate, pertanto l’invito è a seguire esclusivamente le comunicazioni firmate dalla società di gestione dell’impianto".

Tuttavia, dicono fonti vicino alla gestione, l'esegesi del post sarebbe la seguente: inutile dare false speranze di un'imminente riapertura, quando questa non può verificarsi per una serie di ragioni. La prima è quella dei tempi tecnici: ci vogliono 7-10 giorni per mettere in sicurezza la struttura dopo un periodo di chiusura. Occorre sanificare l'acqua, riscaldarla, verificare gli impianti, ritararli. Almeno una settimana di tempo, salvo guasti. E poi c'è la questione dei rapporti tra Centro Sport Chimera e Chimera Nuoto. Il primo, a questo punto, vorrebbe ridiscuterli. In sostanza, non ci sarebbe soltanto la questione del controllo del green pass in ballo, ma anche una di tipo economico. E i tempi si potrebbero ulteriormente dilatare. Quanto? Chissà. Di certo, a questo punto, c'è materiale per i legali delle rispettive parti, che potrebbero essere messi in campo per risolvere definitivamente la querelle. La speranza, per tutti gli attori, è quella che si arrivi a una soluzione pacifica. Ma in lontananza si agita sempre lo spettro della revoca della convenzione, una strada tortuosa e dolorosa (soprattutto per chi nel frattempo non può fruire dell'impianto). Come detto, occorre cautela. E tempo.

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