Cassonetto pieno, abbandono selvaggio: primo caldo coi cattivi odori in via Guido Monaco
Miasmi dai bidoni smart della parte bassa dell'arteria, una zona ricca di esercizi commerciali. Una problematica che si ripresenta
Primo caldo stagionale e subito problemi per i cassonetti posti lungo il marciapiede della parte bassa di via Guido Monaco. Il contenitore dell'organico è stato a lungo strapieno e c'è chi non si è fatto scrupoli di abbandonare i sacchetti fuori. Con conseguenze nauseabonde per passanti, residenti, lavoratori degli uffici e titolari della varie attività commerciali della zona.
Cassonetti problematici
Una serie di bidoni "smart" - per carta, indifferenziato, umido, multimateriale - che sin dal loro battesimo hanno vissuto varie criticità. Dapprima per via dell'abbandono selvaggio di ingombranti da parte di utenti incivili, tra poltrone, materassi, televisori. E poi per i cattivi odori. Una collocazione - quella scelta per i cassonetti intelligenti - che ai gestori degli esercizi dell'area interessata è apparsa da subito problematica, sia per via degli odori molesti che per l'impatto visivo in una zona a vocazione commerciale, con bar, ristoranti e negozi. In effetti, specialmente d'estate, la puzza emanata dai cassonetti di via Guido Monaco, diventa intollerabile. E già adesso, sotto il sole di fine maggio, il fetore proveniente soprattutto dalla pattumiera dell'umido è diventato insopportabile. Un bidone rimasto pieno a lungo (è stato svuotato oggi a metà giornata, dopo vari solleciti dei titolari del bar Centrale), nei cui pressi sono stati abbandonati ulteriori sacchi di plastica maleodoranti.
Una settimana delicata per Arezzo
Una problematica emersa peraltro in una settimana molto delicato sul fronte dei rifiuti aretini, con il guasto al forno del termovalorizzatore di San Zeno e l'appello del presidente di Aisa Impianti Giacomo Cherici a produrre pochi rifiuti per non mandare in sovraccarico il sistema di raccolta, trasporto e smaltimento.