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Cronaca

Arezzo in zona arancione: riaprono negozi e parrucchieri. Studenti in classe, ridotta la dad

La provincia negli ultimi 7 giorni ha registrato 243 casi ogni 100mila abitanti: un dato questo che ha permesso un allentamento delle restrizioni

La conferma è arrivata nella serata di ieri: da lunedì tutta la provincia di Arezzo sarà zona arancione. Anche il Valdarno, vallata che aveva mostrato maggiori criticità. 

Una boccata d'ossigeno per tanti esercizi commerciali che avevano abbassato le saracinesche in zona rossa. E il ritorno alla normalità per gli studenti delle scuole medie, mentre quelli delle superiori vedranno ridotta la dad almeno del 50 per cento torneranno in classe a turno. 

L'allentamento delle restrizioni non era così scontato. Nonostante il calo dei contagi, infatti, gli ospedali e le terapie intensive della regione sono ancora sotto pressione. Anche l'ospedale San Donato, dove ieri erano ricoverate 130 persone in bolla Covid (23 delle quali nei posti letto di terapia intensiva), si trova in questa situazione. Inoltre ci sono comuni del Valdarno aretino dove i contagi superano le 250 persone per 100mila abitanti, soglia oltre la quale scatterebbe la zona rossa. 

Proprio i sindaci del Valdarno infatti ieri sera erano stati convocati alle 22,30 dal governatore Eugenio Giani. Poco dopo le 23 l'incontro si è concluso. 

"Il Comune di Montevarchi - ha spiegato in un post sul suo profilo Facebook Silvia Chiassai, presidente della Provincia e sindaco di Montevarchi - ha difeso una posizione coerente a quelle delle settimane scorse che considerava l'incidenza sul livello provinciale non di vallata. Il Valdarno continua ad avere un’incidenza superiore ai 250 ma, a livello provinciale, siamo a 243 su 100mila abitanti, quindi in zona arancione. Questa condizione di "zona arancione" resterà tale fino alle ore 14.00 di sabato 17 aprile".

Ma cosa cambia da lunedì?

Innanzitutto torneranno ad aprire  tutti i negozi, anche quelli considerati "non essenziali".  Nel fine settimana però i centri commerciali continueranno a restare chiusi ad eccezione di supermercati e farmacie. 

Anche parrucchieri e centri estetici torneranno al lavoro, mentre bar e ristoranti continueranno a svolgere la loro attività nelle modalità di asporto  (dalle ore 5.00 alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina) o consegna a domicilio (senza limiti orari). 

Purtroppo resteranno ancora chiusi  musei, cinema, teatri e palestre restano chiusi. 

Poi il capitolo dedicato agli spostamenti: è possibile spostarsi all'interno del proprio Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00. Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. 
 Resta in vigore il coprifuoco: dalle ore 22.00 alle 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Una sola volta al giorno sono consentite le visite ad amici o parenti, spostandosi verso un'altra abitazione privata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00. 

A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

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