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Cronaca

"Nasconde all'erario oltre 900mila euro", sequestrati mezzo milione di beni ad una professionista

Sequestro disposto dopo le indagini della Guardia di Finanza.

Doveva all'erario oltre 900mila euro, ma la sua dichiarazione dei redditi da alcuni anni mostrava ricavi pari a zero, nonostante le cospicue fatture emesse. Una situazione che non è passata inosservata alle Fiamme Gialle che in questi giorni hanno dato esecuzione, su ordine della Procura della Repubblica di Arezzo, ad un decreto emesso dal Gip del Tribunale aretino, finalizzato al sequestro preventivo per giungere alla confisca delle disponibilità liquide per la somma di 529mila 453,70 euro confluiti fittiziamente in trusts creati da una consulente del lavoro che esercitava l’attività abusiva di  "commercialista" e che era debitrice dell’erario della somma complessiva di 911mila 939 euro.

"Il trust - spiega la Guardia di Finanza - è un istituto del sistema giuridico anglosassone, utilizzato anche in Italia, che serve a regolare diversi rapporti giuridici e patrimoniali e, spesso, a isolare e proteggere patrimoni".

In questo caso però sarebbe stato usato per nascondere somme al fisco italiano. 

Il provvedimento di sequestro è scaturito dalle indagini condotte dai finanzieri - sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, dottor Andrea Claudiani - nei confronti di una professionista valdarnese: una consulente del lavoro che operava come commercialista pur non avendone i titoli. 

Le indagini hanno svelato come la donna, al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva da parte dell’Erario, "avesse creato 5 sham trusts nei quali faceva confluire i ricavi derivanti dall’attività professionale svolta senza scontare le dovute imposte".
La non genuina finalità delle operazioni architettate non è passata inosservata alle Fiamme Gialle aretine: analizzando la documentazione contabile della professionista, sarebbe venuto alla luce come la donna avesse presentato le dichiarazioni annuali con un reddito pari a zero pur avendo emesso fatture per l’attività professionale di “commercialista” per importi rilevanti, i cui ricavi confluivano direttamente su conti correnti intestati a Trusts, appositamente creati dalla stessa come disponente e dei quali continuava ad avere un potere di ampia gestione e controllo.

"La creazione dei trusts - affermano le Fiamme Gialle - è stata attuata al solo fine di sottrarre alla procedura di riscossione coattiva il patrimonio immobiliare e mobiliare: la professionista è stata, dunque, denunciata alla Procura della Repubblica di Arezzo per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, autoriciclaggio, esercizio abusivo della professione e dichiarazione infedele.
Le attività d’indagine eseguite si collocano tra quelle volte ad individuare i contesti più strutturati e peculiari di frode, aggredendo i patrimoni accumulati illecitamente, a tutela dell’economia legale, dell’Erario e dei soggetti puntualmente ottemperanti agli obblighi fiscali, in un’ottica di stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria e in aderenza alle direttive del Comando Generale. In tale ottica sono stati proposti a tassazione, al competente ufficio finanziario elementi positivi di reddito non dichiarati per complessivi 1.500.000 euro ed Iva dovuta per oltre 300.000 euro".

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