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Cronaca

Processo Sei Toscana e Ato Sud per corruzione e turbativa d'asta: tutti assolti

Gli imputati sono stati assolti con formula piena perché il “fatto non sussiste”

Tutti gli imputati coinvolti nel processo sulla concessione per la gestione dei rifiuti nell’Ato Toscana Sud con le accuse di corruzione e turbativa d’asta sono stati assolti con formula piena perché il “fatto non sussiste”. La sentenza del Tribunale Penale di Firenze è stata pronunciata oggi dal presidente del collegio davanti agli avvocati delle società Sei Toscana - che si occupa del servizio raccolta rifiuti ad Arezzo, Siena e Grosseto - e Siena Ambiente. In base alla sentenza, decadono le accuse nei confronti degli ex amministratori delle due società, Marco Buzzichelli e Eros Organni, relative ai presunti reati di corruzione e turbativa d’asta. A decadere con formula piena è anche l’accusa per responsabilità amministrativa ai sensi del decreto legislativo 231 nei confronti di Sei Toscana e Siena Ambiente di cui le società erano state imputate come conseguenza delle accuse mosse nei confronti degli allora amministratori delegati. Per Siena Ambiente e Sei Toscana cade totalmente anche la richiesta danni avanzata contro le stesse da Ato Toscana Sud, che aveva citato le società quali responsabili civili nel processo penale. Assolto anche Andrea Corti, ex direttore generale di Ato Toscana Sud, arrestato nel novembre 2016. L'inchiesta era nata qualche tempo prima, portando con sé - tra le altre conseguenze - quella del cambio di Cda di Sei Toscana.

I commenti

Le società Sei Toscana e Sienambiente si dichiarano soddisfatte per l’esito del processo. “Sei Toscana e Siena Ambiente - si legge - esprimono la propria soddisfazione nell’apprendere l’esito del processo. Finalmente è stato messo in luce il corretto agire dei soggetti coinvolti, in quella che è stata la prima gara pubblica per l’affidamento ad un unico gestore nell’Ambito Territoriale Ottimale più vasto in Italia. Un’attività che è stata negli anni offuscata da accuse che inevitabilmente hanno inciso sull’immagine delle società e che oggi, dopo sei anni, trovano risposta nella sentenza del Tribunale di Firenze. Accogliamo questa notizia come la definitiva conclusione di un lungo e faticoso periodo e l’inizio di una nuova fase all’insegna di un ritrovato e proficuo rapporto di fiducia con il territorio e con i cittadini”.

I legali difensori di Corti, Enrico e Lorenzo de Martino, aggiungono: "Sei anni fa al professor Corti veniva applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, con contestuale immediata polverizzazione della sua carriera professionale. Sono stati purtroppo necessari ben sei anni per vedere affermata la piena e totale innocenza del professor Corti dalle ipotesi sia di corruzione e turbativa d’asta che di induzione indebita. Nessun interesse personale ha mai inquinato i processi decisionali degli enti coinvolti, nessuna gara è mai stata alterata, anzi: è stata successivamente presa a modello per gare analoghe a livello nazionale. Vi è ovviamente profonda soddisfazione per la sentenza emessa dal Tribunale di Firenze, che ha cristallizzato il convincimento che avevamo professato sin dagli albori del procedimento: totale estraneità da qualsivoglia ipotesi di reato. L’augurio, ora, è che al professor Corti, uno dei massimi esperti in Italia nel settore dei rifiuti e importante risorsa per il territorio, possano essere pienamente restituite la dignità e la reputazione, ingiustamente messe in dubbio dall’indagine e serva da monito alle immediate, frettolose e ingiustificate criminalizzazioni".

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