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Cronaca

Archivio di Stato, il processo riprende dalle perizie: nel mirino l'impianto dal quale uscì l'argon

Gli accertamenti condotti dai periti incaricati dalla procura saranno al centro dell'udienza in programma per questa mattina

Cosa accadde alla centralina dell'impianto anti incendio dell'Archivio di Stato nella tragica mattina in cui morirono Piero Bruni e Filippo Bagni? Le risposte a questa domanda potrebbero arrivare questa mattina nell'aula del tribunale di Arezzo, dove verrà ascoltato un perito informatico incaricato dalla procura di eseguire accertamenti su alcuni aspetti prettamente tecnici. Un'udienza che si preannuncia lunga e dal tema molto specifico: verranno infatti analizzati i dati informatici relativi al funzionamento dell'impianto dal quale si verificò la fatale fuoriuscita di argon. 

Solo in seguito - probabilmente dalla prossima udienza - saranno affrontati i dubbi sulla valvola montata, secondo l'accusa, in modo errato e sui malfunzionamenti che si erano verificati al sistema anti incendio in quel periodo. A rispondere a queste domande sarà un altro perito incaricato sempre dalla procura. 

Riprende così il processo per uno dei fatti più dolorosi che negli ultimi hanno ha colpito Arezzo: la scomparsa dei due dipendenti dell'archivio. Sono 11 le persone che siedono sul banco degli imputati: tra loro anche l'allora direttore dell'Archivio Claudio Saviotti, il suo predecessore Antonella D’Agostino, il vice comandante del Corpo dei Vigili del fuoco Antonio Zumbo, alcuni addetti alla formazione sul lavoro fino e alcuni tecnici che si sono occupati dell'impianto.

La tragedia

Era il 20 settembre del 2018 quando avvenne la tragedia. Era mattina presto quando i due impiegati udirono l'allarme antincendio e accorsero a verificare cosa stesse succedendo. 
Filippo Bagni fu il primo a scendere le scale che portavano al seminterrato dove si trovava l'impianto. Piero Bruni lo seguiva. Le telecamere interne dell'archivio li hanno inquadrati mentre imboccavano le scale, ma non ci sarebbero immagini che possano chiarire cosa accadde di preciso: ovvero se la porta fu aperta, se ci furono cadute o malori. Ci sono però gli esiti delle autopsie condotte sui corpi dei due dipendenti. Nelle ultime udienze è stato ribadito dai periti come la morte si sia consumata in pochissimi minuti. L'argon si sarebbe sostituito all'ossigeno causando un decesso asfittico in un tempo inferiore ai tre minuti.  

Colpo di scena: "Accertamenti del Ministero sulla tragedia"

Adesso l'attenzione sarà puntata sull'impianto dal quale è fuoriuscito il gas: saranno proposti in aula gli esiti di tutti gli accertamenti condotti sull'impianto, con l'obiettivo di capire le cause della tragedia e attribuire le eventuali responsabilità. 

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