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Cronaca

Processo Montana, investigatori in aula: "Quella notte folle in cui la baby gang accerchiò la polizia"

Episodio rievocato in aula. Ascoltati i testi della pubblica accusa: "Così iniziarono le indagini"

L'inizio delle indagini e quella notte sopra le righe alle Scale mobili, quando tre agenti di polizia furono accerchiati: questi gli argomenti principali rievocati oggi nell'aula del tribunale di Arezzo dove si è celebrata la prima udienza del processo contro W.R. il ventenne considerato dagli inquirenti il leader della baby gang che per circa due anni aveva terrorizzato gli adolescenti aretini. Montana, questo il nome di riferimento della gang, è arrivato ad Arezzo dal carcere di Cremona, per poi ripartire subito dopo l'udienza. E' assistito dalla legale Francesca Arcangioli e in questi mesi avrebbe preso coscienza della gravità della situazione in cui si trova. 

Oggi in tribunale è stato aperto il dibattimento: sono stati ascoltati i primi testi della procura, le cui indagini furono coordinate dalla pm Julia Maggiore. Un maresciallo dei Carabinieri, un agente scelto della municipale e un responsabile della Squadra mobile (sezione criminalità organizzata e stranieri) oltre a un perito informatico hanno risposto alle domande della pubblica accusa e al contro esame della difesa. 

Tra i momenti salienti, la ricostruzione da parte del funzionario di polizia della notte tra il 9 e il 10 settembre del 2021, quando l'allora 19enne Montana fu arrestato in seguito all'aggressione di due giovani da parte della baby gang, ma anche con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Incalzato dalle domande il poliziotto ha ricostruito quella notte, raccontando che insieme a due colleghi, a un certo punto era stato accerchiato da circa 20 ragazzi e di aver chiesto rinforzi per gestire la situazione. "In particolare l'imputato cercava di liberarsi di un borsetto dove furono poi trovati stupefacenti e un collo di bottiglia tagliato, mentre un altro ragazzo all'epoca minorenne tentò di estrarre la pistola dalla fondina, senza riuscirci, sia a me che a un mio collega". La vicenda si concluse con l'arresto di W.R. Montana e con la successiva denuncia di altri 9 giovani che avevano partecipato a quella folle notte. 

Una vicenda che scosse Arezzo, come quella avvenuta solo pochi giorni prima, sempre nello stesso luogo, durante la quale fu aggredito un ragazzino ipovedente. Proprio in seguito a quell'episodio l'allora dirigente della Mobile Luca Penta decise di organizzare servizi mirati di repressione, che si concretizzarono dopo pochi giorni e che portarono all'arresto di Montana. 

Nel dibattimento, che proseguirà anche nelle prossime udienze, verranno ripercorsi vari episodi imputati al giovane cantante trap. Montana è l'unico componente della gang a essere giudicato dal tribunale di Arezzo. Per altri 7 ragazzi, che all'epoca dei fatti erano minorenni, la competenza è del tribunale dei minori di Firenze. 

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