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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Morte di Helenia, verso la sentenza. La difesa: "Colpo di sonno dovuto ad una patologia". I familiari: "Fu colpa di un farmaco"

Il giudice potrebbe esprimersi questa mattina: battaglia di perizie

Proscioglimento o rinvio a giudizio? Il gip Giulia Soldini potrebbe decidere oggi se chiudere il procedimento sulla morte di Helenia Rapini - la 29enne che perse la vita in un incidente stradale a Ristradelle il 6 novembre del 2019 - oppure se procedere per omicidio stradale. Sul banco degli imputati c'è un 49enne aretino che in quel drammatico pomeriggio con la sua auto travolse la vettura della giovane. 

Una vicenda straziante, per la quale adesso si sta consumando una vera e propria battaglia di perizie. Da un lato la difesa del 49enne, rappresentata dagli avvocati David Scarabicchi e Giulia Brogi, sostiene che l'uomo sia affetto da una patologia - la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, conosciuta come Osas - che avrebbe causato il fatale colpo di sonno. Una condizione questa  attesata sia con una perizia di parte dal professor Pasquale Macrì, sia  con una relazione del perito scelto dal tribunale stesso, Pier Guido Ciabatti. Condizione di salute che renderebbe non imputabile l'uomo. Dall'altro la tesi dei i familiari, assistiti dall'avvocalto Francesco Valli, che si sono rivolti al professor Luciano Tommaso Todisco di Perugia il quale ipotizza quale causa dell'incidente l'utilizzo di un farmaco a scopo terapeutico che avrebbe portato al colpo di sonno.

La tragedia due anni fa a Ristradelle

Secondo il perito dei familiari, l'uso di questo farmaco modificherebbe "il giudizio di imputabilità dell’imputato riguardando l’assunzione volontaria e incontrollata di farmaci piuttosto che causa naturalistica di malattia." 

Tale perizia però è esterna al processo: la famiglia infatti  fatto un percorso giudiziario in sede civile che ha portato al risarcimento del danno, pertanto non si è potuta costiture parte civile nel procedimento penale. 

Helenia Rapini morì in un terribile incidente. Dipendente dell’Enpa, alle 15 circa di quel drammatico 6 novembre si stava recando al lavoro: insieme a lei viaggiava anche uno dei cuccioli del canile, anche lui vittima dell'impatto. Arrivata a Ristradelle a bordo della sua Hyundai Atos, fu travolta dalla Nissan Qashqai guidata dal 49enne. L'utilitaria della vittima viaggiava verso Arezzo, mentre l’altra andava nella direzione opposta, verso Frassineto. L'impatto fu violento: la giovane morì sul colpo e l'automobilista fu portato a Careggi in codice rosso.

Incidente Ristradelle 3-2-2

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