Duplice femminicidio, va avanti il processo: in aula i poliziotti che intervennero e il medico legale
Nuova udienza per il processo per la morte di Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi
La richiesta di aiuto e l'intervento nel cuore della notte in quella casa, all'ombra di Porta San Lorentino, in cui Jawad Hicham uccise a coltellate la compagna e la suocera. Per primi furono due agenti della Questura di Arezzo a intervenire, rispondendo alla drammatica chiamata del figlio della vittima. Proprio loro, questa mattina, ripercorreranno in aula quei drammatici momenti, di fronte alla corte d'assise. Prosegue il processo per la morte di Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi: questa mattina presso il tribunale di Arezzo verranno ascoltati i primi testimoni.
I due figli della coppia, entrambi minorenni, sono rappresentati dall'avvocato Alessandra Panduri, si sono costituiti parte civile: hanno come procuratore speciale il nonno, Enzo Ruschi. Quest'ultimo, insieme al figlio Alessandro, presenzieranno al processo in proprio e saranno in aula e seguiranno passo dopo passo l'intera vicenda giudiziaria.
Questa mattina di fronte alla corte, presieduta dalla giudice Anna Maria Lo Prete e composta dalla giudice Ada Grignani e da altri 6 giudici popolari, verranno sentiti i testi. Oltre ai due agenti, saranno ascoltati anche il medico legale Mario Gabbrielli e il comandante della Polizia Penitenziaria nel del carcere di Arezzo. Quest'ultima riferirà della situazione dell'imputato in seguito all'arresto e durante la sua permanenza nella casa circondariale.
La procura è rappresentata dal pm Marco Dioni. Pubblica accusa e difesa, durante la prima udienza, hanno trovato un accordo sulle persone da ascoltare e - come da richiesta della Procura - sull'acquisizione oltre 40 documenti del fascicolo. Tra questi atti sono presenti anche le cartelle cliniche di Hicham: stando a quanto riportato nella prima udienza udienza dalla sua legale, Maria Fiorella Bennati, in cella il 39enne avrebbe avuto comportamenti deliranti e sarebbe in cura con farmaci che "pongono un sospetto in ordine alla sua capacità di intendere". Pertanto la difesa ha sollecitato la corte a una valutazione - da fare in seguito all'ascolto dei testi - sulla necessità di sottoporre l'uomo a una perizia psichiatrica.