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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Caso Multiservizi, i retroscena della "promessa" tra Breda e Amendola nelle parole dei commercialisti

Sentiti in aula i professionisti che curano gli interessi economici dei due indagati

Una promessa non mantenuta oppure un impegno mai preso? Il patto tra Roberto Bardelli, detto Breda, consigliere di Forza Italia, e Luca Amendola, ex presidente di Multiservizi, attorno al quale ruota uno dei filoni del processo Coingas, è stato oggi al centro dell'udienza che si è tenuta presso il tribunale di Arezzo. Era il giorno dei parlamentari (Mugnai, che ha rilasciato una lunga deposizione, e D'Ettore assente per motivi di salute), ma era anche il giorno in cui i commercialisti dei due imputati hanno raccontato i retroscena della vicenda. 

Problemi economici e ambizioni 

I problemi economici di Bardelli erano da tempo conosciuti: "Dal 2012 - ha commentato il commercialista di Amendola, Sandro Panzieri - e con il collega che seguiva Bardelli avevamo valutato se quest'ultimo potesse essere aiutato in qualche modo. Di fatto aveva un'esposizione finanziaria importante in relazione ai flussi dei cassa che riusciva a produrre. Amendola diede la sua disponibilità a sentire qualche istituto di credito". Per il professionista che cura gli interessi dell'ex presidente di Multiservizi però - contrariamente a quanto aveva dichiarato di fronte alla Digos - non ci sarebbe stata una promessa, quanto la semplice volontà di fare qualcosa per consolidare il suo debito. Un passo indietro, dunque, quello del teste della procura, che ha spiegato di non essere riuscito a "spiegarsi bene di fronte alla Digos".

Di fatto, la situazione di Bardelli è stata definita dal suo commercialista, Andrea Ciofini, "altamente complessa". Il consigliere aveva confidato allo stesso professionista della richiesta di aiuto fatta ad Amendola: "Erano conoscenti di lunga data - ha detto Ciofini rispondendo alle domande del procuratore Roberto Rossi - nonché assicuratore di fiducia per il distributore di carburanti. Sapevo che in quel periodo Bardelli cercava appoggi per ottenere finanziamenti bancari e poi mi disse che Amendola si era offerto di aiutarlo, in quanto aveva conoscenze bancarie dovute alla sua attività di assicuratore".

Da qui potrebbe essere scaturita l'idea del "patto". "Non mi è stato mai detto direttamente - ha proseguito il commercialista -, ma Bardelli mi ha riportato che Amendola aveva intenzione o quanto meno volontà di ricoprire qualche carica. Il mio cliente alle amministrative aveva preso molti voti e faceva parte della stessa compagine politica. Bardelli quindi, in qualche modo, avrebbe potuto indicarlo per le nomine".

Ma dopo la nomina l'aiuto non arrivò: "Ci fu una riunione presso il mio studio, alla presenza di Panzieri, e si parlò del fatto che Bardelli aspettava un aiuto in ambito bancario che non è mai arrivato. Ma in quell'occasione non ci fu riferimento alla nomina".

Nei giorni successivi il professionista fu contattato anche da Staderini: "Dopo essere stato convocato in questura ritrovai una mail del dottor Panzieri, in cui si faceva riferimento ad un possibile contatto da parte di Staderini proprio per parlare delle difficoltà di Bardelli. Pochi giorni dopo ci sentimmo e l'ex presidente di Coingas mi chiese dei documenti sulla situazione economica del mio cliente che sarebbero serviti per un incontro tra Staderini, Bardelli e il sindaco Ghinelli. Non avevo abbastanza tempo per trovare tutti i documenti, per questo indicai una cifra di massima della somma che sarebbe servita a Bardelli per risolvere i suoi problemi".

E così la vicenda Multiservizi si interseca con quella dei protagonisti del caso Coingas. Staderini aveva già registrato conversazioni su questo presunto "patto", comprese quelle in cui Bardelli, Roggi e il sindaco valutavano se rivolgersi ai parlamentari che allora militavano in Forza Italia, Stefano Mugnai, ex coordinatore regionale del partito, e Maurizio D'Ettore, ec coordinatore provinciale.

Stefano Mugnai oggi ha riferito in aula cosa accadde. Il prossimo 17 maggio sarà la volta di Maurizio D'Ettore. 

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