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Cronaca

Poliziotto si finge 007 per far innamorare una donna: a processo per stalking

La donna, una traduttrice di Montevarchi, ha denunciato l'uomo e oggi si è costituita parte civile di fronte al giudice per l'udienza preliminare Giulia Soldini

Si è finto 007 per conquistare una donna. Ma il castello di bugie che aveva costruito è crollato e lui, insieme ad un presunto complice, è finito di fronte al giudice del tribunale di Arezzo. È una storia da film quella che vede protagonista un poliziotto siciliano e la sua ignara vittima, una traduttrice di Montevarchi. La vicenda risale al 2018 e oggi è stata rievocata di fronte al giudice per l’udienza preliminare Giulia Soldini

L’uomo, 47enne all'epoca dei fatti assistente capo della polizia di Siracusa, si è imbattuto nel curriculum che la 38enne aretina aveva inviato alla procura della città siciliana. La donna, che parla russo, ucraino e inglese, cercava un lavoro come traduttrice. Il colpo di fulmine per il 47enne sarebbe scoccato subito. L’uomo avrebbe tentato di conquistarla fingendosi un misterioso agente segreto. Un’impresa ardua, nella quale avrebbe trovato anche un complice, un collega 60enne, vice commissario sempre a Siracusa il quale però si è dichiarato raggirato a sua volta del 47enne. Il poliziotto avrebbe raccontato alla donna di essere un agente di una fantomatica agenzia denominata Argo, e le avrebbe anche fatto credere che lei a sua volta, era stata reclutata. Le aveva addirittura affidato un incarico in una presunta missione anti terrorismo. Ma nulla era reale. Nel frattempo la donna si era trasferita a Roma per seguire un master. È stato allora che il poliziotto, secondo l’accusa sostenuta dal procuratore Roberto Rossi e dalla pm Chiara Pistolesi, oggi presente in aula, avrebbe installato nel telefono della traduttrice una app per spiarla, inventando però che era serviva per proteggerla da un suo ex il quale – e qui la storia prende ancora una piega più fantasiosa – sarebbe stato capo di una setta satanica russa. L’uomo si sarebbe fatto passare anche per un sacerdote, sempre collegato ai servizi segreti, il quale avrebbe contattato telefonicamente la 38enne. La donna però ha iniziato a nutrire dubbi e ha chiesto di essere pagata per la fantomatica missione anti terrorismo che aveva svolto per l’altrettanto fantomatica agenzia Argo. A questo punto il poliziotto e il presunto complice avrebbero falsificato un documento della presidenza del Consiglio nel quale era scritto che presto le sarebbe stato pagato il compenso e in seguito le hanno fatto un bonifico di 6mila euro. Soldi questi provenienti dai conti del 60enne che, come detto, si è dichiarato raggirato dall’ex collega. 

Nell’udienza di oggi la vittima, assistita dall’avvocato Alessio Ruoppo di Napoli si è costituita parte civile e insieme a lei ha depositato la richiesta anche l’associazione BOnt'worry che tutela le donne vittime di abusi. È stato inoltre conferito l’incarico per la trascrizione delle intercettazioni ambientali e telefoniche eseguite durante le indagini, dalle quali potrebbero emergere nuovi dettagli sulla incredibile vicenda. La prossima udienza è in calendario a marzo.

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