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"Ai nostri figli tolto anche lo sport, le ideologie restino fuori." Protesta delle famiglie alla piscina comunale chiusa

Decine di famiglie si sono radunate davanti al Palazzetto del Nuoto ormai chiuso da diversi giorni. La situazione non accenna a sbloccarsi rapidamente

La piscina è chiusa ormai da diversi giorni, le luci sono spente, le vasche vuote. La struttura, giudicata da tutti un'eccellenza a livello regionale, non compie più il suo servizio. E tale interruzione è grave, perché la piscina, seppure costruita con un progetto misto pubblico-privato e gestita con una convenzione a lunga scadenza dalla società Centro Sport Chimera è pur sempre comunale e quindi pubblica.

La violazione ripetuta della normativa anti-covid di controllo del green pass, ha portato prima all'ordinanza del sindaco e poi alla chiusura effettiva. Stessa cosa è accaduta a distanza di qualche giorno nella struttura gemella di Foiano della Chiana. Atleti dell'agonistica, bambini dei corsi di nuoto, ragazze del sincronizzato e tutti coloro che qui facevano sport si sono trovati davanti l'ingresso chiuso e con il passare dei giorni è montata la protesta.

Oggi decine di genitori in rappresentanza dei diversi gruppi si sono ritrovati di fronte al Palazzetto del nuoto di Viale Gramsci con uno striscione per manifestare la loro preoccupazione. "Chiediamo che la piscina venga riaperta, che la famiglia Magara porti avanti le sue idee ma fuori di qui, senza usare i ragazzi, perché si sta parlando di minorenni", spiega Antonella Duchi che ha una figlia nell'agonistica.

"I ragazzi sono parecchio demotivati da questa chiusura. E' la struttura dove nuotano fin da piccoli, lo sport è rispetto delle regole e c'è qualcuno che sembra averle dimenticate. Noi vogliamo che la piscina venga riaperta al più presto, nel rispetto delle regole e la regola in questo momento prevede il controllo sistematico del green pass. Dipende dal gestore, il Comune non poteva non chiudere in questa situazione", aggiunge Angelo Ferracchiati.

Alcuni ragazzi si stanno allenando alla piscina di Subbiano, aperta ma con spazi piccoli. "C'è chi non riesce più ad allenarsi, perché i genitori lavorano e non possono portare i figli a Subbiano, poi non ci sono le altezze adeguate per le prove del nuoto sincronizzato e le mie figlie sono ferme, non sappiamo più cosa dire loro. Dopo la scuola avevano il nuoto, non c'è più nemmeno questo", conclude con amarezza Susanna Poppi.

In Comune stanno studiando ancora le carte. Nonostante l'associazione sportiva Chimera Nuoto abbia rotto con la famiglia Magara e abbia dato disponibilità a fare i controlli del green pass, i gestori non hanno firmato l'autorizzazione richiesta perché questo meccanismo si potesse sbloccare velocemente. E quindi alll'orizzonte si vedono ancora lunghi giorni di chiusura.

La convenzione che lega la struttura al Centro Sport Chimera, il cui amministratore unico è Valter Magara, scade nel 2042. Da capire se la chiusura provocata dal mancato controllo del green pass possa configurare quella grave inadempienza che potrebbe portare ad una revoca prima dei prossimi 20 anni.

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