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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Foto e video di bambini che fanno sesso: arrestato un aretino

Maxi operazione anti pedopornografia della Polizia fiorentina con 31 indagati, due persone vivono in provincia di Arezzo. Una è stata arrestata, un'altra denunciata

C'è anche un arrestato aretino legato alla maxi operazione della polizia di Stato di Firenze anti pedopornografia. Sono cinque le persone individuate dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (Cosc) della Polizia Postale per la Toscana, diretto dal gruppo reati informatici della procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, che sono state tratte in arresto: l'accusa è detenzione di materiale pedopornografico. Non solo, sono state denunciate anche altre 26 persone, per la maggior parte residenti in provincia di Firenze, ma una abita in provincia di Arezzo.

Oltre mille immagini e video sequestrati

Secondo la ricostruzione degli inquirenti il volume del materiale video e fotografico scambiato sarebbe enorme, oltre 1.000 le immagini sequestrate che erano archiviate nei computer delle persone indagate. Tra i perquisiti, ovviamente, anche i due aretini coinvolti nell'indagine. Le tecniche di analisi utilizzate dagli investigatori sui dispositivi informatici sequestrati agli indagati hanno consentito di accertare che molti di loro si sarebbero serviti della navigazione anonima su internet per non essere rintracciati. Il materiale illecito scaricato sarebbe stato poi catalogato in base alla tipologia per poter essere rapidamente individuato e visto e per condividerlo con altri utenti. I cinque arrestati, tra cui l'aretino, secondo gli investigatori avevano nelle loro disponibilità foto e video di bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo.

Contatti frequenti con bambini in tenera età

Oltre alla gravità dei reato è stata accertata dagli inquirenti "anche la pericolosità, in quanto, sulla base di quanto emerso, stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l’impiego di minorenni". Tutti e cinque svolgevano attività lavorativa o extra-lavorativa che consentiva contatti quotidiani con bambini in tenera età. Ad esempio, uno degli arrestati era autista di scuolabus e un altro catechista, mentre altri due avevano rapporti con figli o parenti di fascia di età tra gli 1 e gli 8 anni.

Il filone di un'indagine più ampia

L’attività è scaturita da un’indagine del Cosc Lombardia, che ha visto coinvolti oltre 1.700 utenti residenti in Italia, tra cui i 31 della Toscana, che si procacciavano materiale pedopornografico attraverso un servizio di cloud storage estero.

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