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Ordine degli infermieri, Grasso: "A Castel San Niccolò comportamenti ripugnanti, se dovessero esserci nostri iscritti agiremo duramente"

“La vicenda della casa di riposo di Castel San Niccolò dove sono stati picchiati, minacciati e insultati anziani assistiti, al di là dell’atto in se deteriore e umanamente impossibile da accettare, va non solo condannato, ma sicuramente i...

“La vicenda della casa di riposo di Castel San Niccolò dove sono stati picchiati, minacciati e insultati anziani assistiti, al di là dell’atto in se deteriore e umanamente impossibile da accettare, va non solo condannato, ma sicuramente i responsabili devono avere la giusta punizione- afferma il Presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Arezzo Giovanni Grasso. I Carabinieri hanno eseguito un'ordinanza applicativa della misura interdittiva del divieto dell'esercizio della professione sanitaria nei confronti di sei dipendenti della struttura, e come Ordine di Arezzo abbiamo subito preso provvedimenti per accertare la eventuale presenza tra questi di nostri iscritti che si siano resi responsabili di simili atti. Al momento non risulta che tra le persone colpite dal provvedimento del Giudice vi siano iscritti all'Ordine e appartenenti alla categoria professionale infermieristica, ma siamo comunque pronti eventualmente a prendere tutte le misure del caso. Quel che inorridisce gli infermieri aretini e l’intera categoria è un atteggiamento e un comportamento che, se dovessero essere stati messi in atto da nostri iscritti, contravvengono alle principali regole della professione, su cui l’Ordine vigila. Responsabilità ancora più abiette e ripugnanti in quanto perpetrate ai danni di persone fragili e indifese, con un quadro clinico segnato da patologie gravi e croniche. La nostra comunità infermieristica non può accettare che l’eventuale comportamento criminale di qualcuno offuschi l'impegno di tanti che, con coscienza e umanità, svolgono ogni giorno un lavoro difficile nel rispetto della deontologia, vocazione professionale e umanità. Non vogliamo che la nostra professione sia associata a situazioni che con essa non hanno nulla a che fare. Anzi, che ne sono l’esatto opposto: l’infermiere assiste e difende il malato, se ne prende cura, non gli reca mai danno. Per questo abbiamo preso e prendiamo le distanze da ogni comportamento che configuri un reato e sia una trasgressione a questi principi, rivendicando l’interesse primario a difendere la reputazione dell’intera categoria degli infermieri: i nostri iscritti e i cittadini possono e devono sapere che Federazione e Ordini non lasceranno mai solo chi tiene alto il nome della professione perché la sua tutela e quella di chi la rispetta e la difende con le sue azioni sia garantita e non possa essere messa in dubbio la professionalità e la deontologia degli infermieri”, conclude il Presidente Giovanni Grasso.

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