rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Omicidio stradale. Nencini: "Subito la legge". Letizia è la seconda vittima 2016 della strada

Una legge per riconoscere il reato di omicidio stradale. A chiederla a gran voce oggi non soltanto il viceministro ai trasporti Riccardo Nencini ma tutta un'intera città: Arezzo. Dopo la tragedia che ieri sera ha sconvolto la quiete di una...

Una legge per riconoscere il reato di omicidio stradale. A chiederla a gran voce oggi non soltanto il viceministro ai trasporti Riccardo Nencini ma tutta un'intera città: Arezzo.

Dopo la tragedia che ieri sera ha sconvolto la quiete di una domenica come tante altre, ecco che oggi l'opinione pubblica torna ad interrogarsi sulla necessità di pena più severa per chi commette reati mentre è al volante.

"Se il reato di omicidio stradale fosse già legge - ha detto oggi il viceministro Riccardo Nencini - la persona che ha ucciso una donna e sua figlia mentre era alla guida di un'automobile ubriaco, oggi sarebbe punita con certezza e più severamente. Sarebbe irresponsabile da parte del parlamento ritardare ancora l'approvazione della legge. Con la vita delle persone non si scherza. E sarebbe bene che alcuni esponenti di forze politiche che urlano alla televisione votassero coerentemente in parlamento".

Riccardo Nencini - Viceministro ai trasporti Riccardo Nencini - Viceministro ai trasporti

Un appello esplicito dunque a tutte le forze politiche affinché possano adoperarsi per rendere realtà la legge riguardante l'introduzione del reato di omicidio stradale.

Attualmente, come sottolineato poi da Nencini, la pena applicata per chi si rendere responsabile di episodi di questo tipo, è equivalente a quella del furto di un portafogli in autobus. "Se invece la norma verrà approvata si parla di una detenzione che va dagli otto ai 12 anni - spiega ancora il viceministro. Le statistiche dimostrano che la fascia d'età di chi commette omicidio stradale va in genere dai 25 ai 35 anni, così come a guidare ubriachi o drogati non sono solo gli stranieri. Chi corre in auto non è ganzo. È ganzo chi si mette in condizione di rispettare la vita degli altri e la propria. Ricordate che all'interno della nuova legge chi causa un incidente e non presta soccorso viene punito anche più gravemente". Il DDL al momento è approdato in Senato. Pochi giorni fa la Camera ha approvato un emendamento di Forza Italia, costringendo il testo a un nuovo passaggio parlamentare.

Sulla vicenda si è espressa anche Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale.

"La tragedia di Arezzo ripropone l’ombra della mancata approvazione dell’Omicidio stradale - spiega il presidente Giordano Biserni - Ora vorremmo sapere cosa dicono gli avversari e i sofisti di una legge che potrebbero portare chiarezza e responsabilità a dosi degne, di fronte a questa famiglia interamente distrutta. Sì perché non ci vorrete far credere anche che il padre che ha perso la moglie e la sua bambina si può considerare ancora in vita vero? Vorremmo ricordare ai nostri parlamentari che anche una legge come l’omicidio stradale è un baluardo a difesa della famiglia, la tragedia di Arezzo lo dimostra".

Secondo i dati in possesso di Asap, Letizia Fiacchini è la seconda piccola vittima della strada nel 2016.

Nel 2015 secondo i dati raccolti dall’Osservatorio il centauro – ASAPS sono stati 42 i bambini da zero a 13 anni uccisi sulla strada. 24 di loro erano trasportati in auto, 9 erano a piedi, 7 i bicicletta e 2 trasportati su una moto.

13 decessi sono avvenuti in area urbana, 21 su strade statali e provinciali e 5 sulle autostrade.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio stradale. Nencini: "Subito la legge". Letizia è la seconda vittima 2016 della strada

ArezzoNotizie è in caricamento