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Omicidio Katia. Polverini a confronto con il gip: la sua verità su quella notte

Faccia a faccia per la seconda volta in 72 ore. E' il giorno dell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip per Piter Polverini, il 24enne di San Giustino Umbro accusato dell'omicidio di Katia Dell'Omarino, la biturgense trovata cadavere il 12...

Faccia a faccia per la seconda volta in 72 ore. È il giorno dell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip per Piter Polverini, il 24enne di San Giustino Umbro accusato dell'omicidio di Katia Dell'Omarino, la biturgense trovata cadavere il 12 luglio scorso.

Da venerdì il giovane si trova nel carcere San Benedetto di Arezzo. Qui è arrivato dopo una prima tappa al comando provinciale dei carabinieri di viale Dalla Chiesa. Affiancato dagli avvocati Roberta Blasi e Mario Cherubini, il ragazzo oggi incontra il gip Anna Maria Lo Prete. Lo stesso giudice che lo scorso 16 settembre ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare sostenendo che avrebbe potuto "reiterare altri reati gravi". La stessa persona alla quale venerdì mattina ha risposto di no. Niente interrogatorio. Silenzio assoluto. Oggi, a distanza di 48 ore dalla sua carcerazione, l'intera vicenda potrebbe essere vicina a un epilogo. Il ragazzo può continuare ad avvalersi della facoltà di non rispondere al gip oppure scegliere di parlare. Di raccontare la sua verità. Così come aveva fatto quando i carabinieri aretini e biturgensi lo prelevarono da casa sua, nell'appartamento di via Toscana a San Giustino Umbro. "Vi stavo aspettando" disse il ragazzo ai militari quando li vide arrivare sulla soglia di casa. Senza esitare, li condusse nel luogo dove si era disfatto del martello col quale, presumibilmente, aveva finito Katia. "Mi sentivo ricattato". Spiegò ai carabinieri. Poche parole apparse ai più come un modo per liberarsi il cuore da un peso enorme. Un macigno custodito per oltre due mesi e nascosto sotto a una corazza di normalità. Polverini è accusato di omicidio volontario. Gli inquirenti non si sbilanciano sulla possibilità di aggiungere aggravanti al capo di imputazione (efferatezza, futili motivi ecc..). Certo è, come sottolineato dagli stessi carabinieri aretini e dal procuratore capo Roberto Rossi, che un atteggiamento collaborativo potrebbe aiutare non solo a fare chiarezza sulla vicenda ma ad assicurare degli sconti di pena al 24enne. Allo stato attuale, Polverini rischia 21 anni di carcere (14 se sceglierà il rito abbreviato). Chissà se oggi racconterà quanto successe quel maledetto 12 luglio quando la sua vita si intrecciò a quella di Katia Dell'Omarino.

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