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Martedì, 16 Aprile 2024

Orrore ad Arezzo: donna uccisa a colpi in testa. Trovata in camera da letto, è mistero

L'allarme della vicina e il ritrovamento del cadavere nell'abitazione di Santa Maria delle Grazie, la polizia indaga sul mondo della prostituzione. La vittima si chiamava Maria de Sousa e aveva 60 anni

Bionda, fisico massiccio, appariscente. I residenti della zona la conoscevano, da anni viveva in affitto in via della Robbia, zona Esselunga, ad Arezzo. Maria Aparecida Venancio de Sousa, 60enne brasiliana, è stata trovata morta ieri sera. Era in casa, riversa a terra, sul cranio i segni del feroce colpo ricevuto (o colpi ricevuti). Chissà inferto con cosa. E' mistero sulla morte della donna: un omicidio, con ogni probabilità. Le cause? La squadra Mobile della questura aretina sta indagando sul mondo della prostituzione locale.

Femminicidio a Santa Maria delle Grazie

L'allarme della vicina

La palazzina davanti alla farmacia di Santa Maria delle Grazie è silenziosa, troppo. Quella casa gialla divisa in tre piani e sei appartamenti ospita alcune signore sudamericane. Una di loro, Maria de Sousa, residente al civico 39, non risponde più. Tra loro - le donne del palazzo - si conoscono, si teme per la vita di Maria. La 60enne dovrebbe essere in casa, ma né chiamandola a voce, né al telefono, dà alcun segno di vita. Vengono allertati vigili del fuoco e polizia di Arezzo. Sono gli uomini di via degli Accolti a forzare l'ingresso di quell'appartamento al pianterreno, permettendo agli agenti di entrare. In camera da letto, la tremenda scena: la sessantenne è distesa a terra, senza vita. Un nastro intorno al collo e la testa brutalmente percossa. Sono le 18,30 circa di lunedì 26 agosto.

Le indagini a tutto campo

In un amen la zona pullula di luci lampeggianti. Il medico del 118 sancisce l'avvenuto decesso, la polizia scientifica inizia a raccogliere elementi. Un'operazione lunga: gli agenti illuminano ogni angolo della casa; dalla porta aperta dell'abitazione si intravedono i tendaggi porpora, un divanetto zebrato, un pezzetto di carta di papiro incorniciato appeso alla parete. Fuori dalla porta c'è un mazzo di girasoli di benvenuto  per gli ospiti. Il pubblico ministero aretino Chiara Pistolesi coordina le indagini portate avanti dagli uomini della Mobile aretina, guidata dal dirigente Francesco Morselli. "Morte violenta", dice il magistrato. Null'altro. In un primo tempo, era filtrata una voce di un'impiccagione simulata. Ipotesi smentita col passare delle ore, il nastro attorno al collo sarebbe stato sottilissimo, di certo non in grado di provocare uno strangolamento. Se la donna, come ipotizzano gli inquirenti, fosse stata dedita alla prostituzione, potrebbe essere stata vittima di un cliente, preso da uno scatto d'ira per chissà quale motivo. Oppure potrebbe aver subito una ritorsione premeditata. Ogni ipotesi, però, appare prematura. Orario del decesso? Il medico legale dell'Università di Siena non si sbilancia. Ma appare inverosimile che la donna fosse morta da giorni. Il decesso dovrebbe risalire alla giornata di ieri, lunedì 26 agosto.

La disperazione della sorella

Nella lunga serata di Santa Maria delle Grazie, prima che il corpo martoriato di Maria de Sousa venga trasportato all'obitorio dell'ospedale San Donato dalla polizia mortuaria, gli investigatori raccolgono le testimonianze di vicini, amici, conoscenti e congiunti. C'è il compagno della donna, ci sono le amiche, le vicine di casa, i proprietari dell'immobile. E poi c'è la sorella che arriva, incredula e disperata, davanti alla casa. Trova straordinariamente la forza di raccontare quel poco che sa ai poliziotti. Chiede di poter vedere il corpo della sorella, ma in quel momento non si può, il nastro rosso è steso, la scientifica sta effettuando i rilievi e la donna viene tenuta fuori dalla soglia. Alcuni vicini si sciolgono, raccontano quel poco che sanno di Maria: viveva ormai da anni, una decina almeno, ad Arezzo. Sempre lì, in quella strada, davanti alla farmacia. La vedevano spesso passeggiare in zona, a volte la si poteva incontrare in un ristorante lì vicino, perché amava concedersi una pizza assieme al suo compagno.

Caccia all'assassino

Intorno alle 23,30, finiti i rilievi, il corpo di Maria de Sousa, dopo essere stato nascosto alla vista con un telo bianco, viene fatto uscire dall'abitazione. Magistrato e dirigente della Mobile si allontanano senza sciogliere alcun dubbio sulla natura di questa morte, improvvisa e violenta. Ogni pista resta aperta. Ed è caccia al responsabile di quel che appare un efferato femminicidio.

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