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Olio, pomodoro e pasta per i poveri serviti in tre Rsa. Alle 4 suore contestata truffa da 8mila euro

Sono tre le strutture aretine che la Guardia di Finanza di Arezzo ha controllato, nell'inchiesta che riguarda quattro suore dell'ordine di Sant'Elisabetta (due di Arezzo e due di Firenze) che sono indagate per truffa. Gli inquirenti contestato...

Sono tre le strutture aretine che la Guardia di Finanza di Arezzo ha controllato, nell'inchiesta che riguarda quattro suore dell'ordine di Sant'Elisabetta (due di Arezzo e due di Firenze) che sono indagate per truffa. Gli inquirenti contestato alle donne di chiesa di aver preso derrate alimentari - consegnate loro dalla Croce Rossa Italiana e in origine distribuite dalla Comunità Europea con la finalità del sostegno ai bisognosi - per darle agli ospiti delle residenze per anziani che gestiscono. Questi cibi sarebbero stati usati, cioè, per finalità di lucro e non per dare una mano agli indigenti. Tra gli alimenti che le Fiamme Gialle hanno trovato ci sono pacchi di pasta, di riso, barattoli di pomodoro e bottiglie d'olio recanti la dicitura di non commerciabilità. L'indagine è scattata alla fine del 2017 e i fatti contestati sarebbero relativi a un anno prima. Il valore della merce usata per finalità diverse da quelle indicate dalla Comunità europea sarebbe di ottomila euro: buona parte (merce per un valore di oltre tremila euro) sarebbe stato usato per una Rsa di Arezzo, il resto diviso in strutture tra Policiano e Pratovecchio Stia. Le indagate negano ogni addebito e dicono di essere in buona fede (potrebbe esserci stato un errore nel servire un cibo piuttosto che un altro, anziché del dolo), il Gip di Arezzo deve decidere se le quattro religiose dovranno ora affrontare il processo.

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