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Cronaca

Covid, il grido d'allarme degli infermieri: "Lasciati soli dalla Regione, adesso manca personale"

Chiasserini (Nursind): "La Asl Toscana Sud Est aveva deliberato 160 assunzioni, personale che sarebbe dovuto arrivare in parte nelle strutture aretine. Ma dalla Regione ancora nessuna risposta. Mentre i contagi aumentano e c'è bisogno di turn over del personale"

Applauditi durante la prima ondata della pandemia e poi dimenticati.  Mentre tornano a salire i contagi da Coronavirus gli infermieri toscani lanciano un grido d'allarme: "Siamo stati lasciati soli dalla Regione, le assunzioni non decollano". E' questa la denuncia del Nursind, il sindacato autonomo degli infermieri che tratteggia una situazione a tinte fosche che riguarda anche la realtà aretina. 

"Siamo seriamente preoccupati dalle difficoltà economiche del fondo sanitario regionale che farebbero paventare il blocco delle assunzioni - afferma il coordinatore regionale  Giampaolo Giannoni. Per questo lo scorso 22 luglio abbiamo inviato una lettera di chiarimenti su dotazioni organiche e valorizzazione economica del personale al presidente Eugenio Giani e all’Assessore Simone Bezzini. Stiamo ancora aspettando una risposta”.

Ma cosa sta accadendo? "In tutta la Toscana, Arezzo compresa - spiega Mariarosa Chiasserini, vice coordinatrice - la situazione è la stessa. Non solo, a fronte di una delibera approvata proprio dalla Asl Toscana Sud Est all'inizio dell'estate per assumere 160 sanitari destinati a ricoprire il ruoli di infermiere di famiglia e per andare a far fronte al fisiologico turn over, dalla Regione non è arrivata nessuna risposta. Eppure l'input dell'azienda sanitaria era chiaro". 

I 160 sanitari richiesti dalla Asl Tse, spiega il sindacato, sarebbero destinati in parte anche ad Arezzo, ma pare che al momemento, nonostante ferie e pensionamenti in vista, non siano arrivate rassicurazioni in merito a nuove assunzioni. 

Mariariosa Chiasserini, vice coordinatrice Nursind-2"Tutto questo - spiega Chiasserini - si ripercuote nei servizi territoriali e ospedalieri. Lo vediamo quotidianamente nella realtà aretina: con l’aumento dei ricoveri, le ferie estive e oò blocco delle assunzioni (che riguarda anche gli oss) la situazione si fa critica. Pensare che in un momento storico in cui cittadini e utenti hanno dimostrato agli infermieri un riconoscimento per il lavoro svolto, siano le istituzioni a dimenticarsi di noi e ci abbandonino è davvero una delusione. Siamo amareggiati".

La situazione è simile in tutta la Regione. "Non è ammissibile, tanto più in mezzo al guado di una pandemia, che di fronte alla scarsità di risorse la Sanità pubblica riproponga i tagli al personale sanitario. Vogliamo risposte subito e rassicurazioni su assunzioni a tempo indeterminato, mobilità interaziendale e valorizzazione economica, compresa la famosa indennità per le malattie infettive che aspettiamo dal 2020”. Afferma Giampaolo Giannoni.

“Nel frattempo – fa notare il coordinatore regionale Nursind – le aziende sanitarie toscane continuano ad assumere infermieri con contratti interinali e a tempo determinato, senza attingere dalla graduatoria Estar per le assunzioni a tempo indeterminato. Se c’è un problema di risorse economiche vorremmo saperlo direttamente dalla Regione e conoscere che piani ha intenzione di mettere in pratica per sopperire al problema. Senza tornare sull’importanza di un preciso segnale da parte della Regione al fine di assicurare standard assistenziali certi e adeguata valorizzazione del personale, chiediamo ampie rassicurazioni circa assunzioni dalla graduatoria Estar a tempo indeterminato - anche oltre il vincolo economico - e mobilità. Chiediamo inoltre che sia sollecitata l’erogazione dell’indennità di malattie infettive per l’anno 2020 e che la stessa misura sia finanziata anche per l’anno 2021. E’ ora che la Regione dia delle risposte al personale infermieristico, in prima linea da oltre un anno in questa battaglia che ci riguarda tutti - conclude Giannoni – e che smetta di ripetere gli errori del passato, come se la pandemia non avesse cambiato niente”.

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