rotate-mobile
Cronaca Anghiari

L'ombra della 'Ndrangheta in provincia di Arezzo: sequestrata una società

Si tratta della Anghiari Residence Srl, finita già nel mirino degli inquirenti due anni fa. L'operazione nell'ambito del maxi blitz in Umbria che ha portato a decine di arresti

Anche una società della provincia di Arezzo, la Anghiari Residence Srl, è stata sequestrata nell'ambito di una maxi operazione che ha visto l'emissione di 23 misure cautelari, di cui 20 in carcere e tre ai domiciliari, e il sequestro di beni per circa 10 milioni di euro, soprattutto tra l'Umbria e la Calabria.

Spiega PerugiaToday: "Antonio Rodà e Giuseppe Minnici insieme ai fratelli Crupi e Loriana Rodà sono indagati con l'accusa di aver compiuto azioni simulate - finalizzate ad agevolare l’associazione mafiosa - che con il sistema di “scatole cinesi” messo a punto per schermare il patrimonio economico e celare le effettive possidenze, contribuivano ad occultare la riconducibilità piena ed effettiva in capo ai fratelli Crupo della società Anghiari residence in provincia di Arezzo, oggetto di decreto di sequestro preventivo".

Il succo dell'operazione

Un fiorente traffico di stupefacenti radicato in Umbria - riferisce Perugia Today - contestualmente al radicamento nel tessuto economico locale sbaragliando la concorrenza, secondo quanto emerge dalle indagini, con azioni estorsive, e attivandosi con candidati alle elezioni. Ventisette i provvedimenti, sei eseguiti a Perugia, emessi dal Gip Catanzaro e dal giudice di Reggio Calabria a conclusione di una duplice indagine condotta dalle Procure Distrettuali di Catanzaro e Reggio Calabria, dirette dai Procuratori Nicola Gratteri e Giovanni Bombardieri. Sono stati inoltre disposti sequestri di beni per dieci milioni di euro.

I provvedimenti hanno interessato presunti appartenenti alle cosche Trapasso e Mannolo di San Leonardo di Cutro e Comisso di Siderno, che hanno evidenziato “significative proiezioni in Umbria”.

INCHIESTA:TUTTI I NOMI DELLE PERSONE ARRESTATE

L’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro (con i sostituti procuratori Antonio De Bernardo, Paolo Sirleo, Domenico Guarascio), denominata “Infectio”, e condotta dal Servizio Centrale Operativo e dalle Squadre Mobili di Perugia e Catanzaro, ha determinato l’emissione da parte del gip catanzarese Paola Ciriaco di 23 misure cautelari (20 in carcere e 3 ai domiciliari) con le ipotesi di reato contestate a vario titolo, che vanno dall'associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e occultamento di armi clandestine, minacce, violenza privata, associazione a delinquere finalizzata alla consumazione di una serie di reati di natura contabile o economico-finanziaria strumentali alla realizzazione sistematica di frodi in danno del sistema bancario.

Nello specifico, l’indagine, che rappresenta la prosecuzione di un'altra inchiesta dello scorso maggio, ha messo in evidenza, secondo gli inquirenti, la costante e continuata proiezione delle cosche Mannolo, Zoffreo e Trapasso verso l'Umbria.

Il precedente del 2017 ad Anghiari

Anche nel 2017 la società Anghiari Residence fu sequestrata (e poi dissequestrata). Un tempo aveva il controllo dell'ex hotel Oliver di Anghiari, che intanto ha cambiato nome e proprietà. L'attuale gestione nulla c'entra con l'inchiesta.

Aggiornamento del 22 maggio 2023

Assoluzione per non aver commesso il fatto o perché il reato non sussiste: è questa la sentenza del tribunale di Locri, arrivata lo scorso marzo, in merito alla vicenda. E così Loriana Rodà, Cosimo Commisso, Antonio Rodà, Giuseppe Giacomo Minnici, Vincenzo Crupi, Giusepe Crupi, Rocco Natale Crupi sono stati assolti. Nell'ambito del procedimento è stato disposto anche il dissequestro di Anghiari Residence Srl.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'ombra della 'Ndrangheta in provincia di Arezzo: sequestrata una società

ArezzoNotizie è in caricamento