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Cronaca

Mostro di Firenze: Izzo, le rivelazioni choc su Narducci e quella pista esoterica che porta ad Arezzo

Il mostro del Circeo ha raccontato ai commissari parlamentari di aver frequentato il medico umbro sospettato di essere implicato nei delitti del mostro in alcune "riunioni monarchiche" nell'Aretino

Firenze, Perugia,  il Trasimeno e nel mezzo Arezzo. Anche la città dell'oro è finita nelle pagine della relazione stilata dalla commissione parlamentare presieduta da Nicola Morra sui fenomeni criminali, dedicata a uno dei più grandi misteri d'Italia: quello del mostro di Firenze. Una relazione che già fa discutere, perché seguendo le affermazioni di Angelo Izzo - il mostro del Circeo - ipotizza un legame tra Francesco Narducci - medico umbro deceduto nell'1986 e presumibilmente coinvolto negli omicidi delle coppiette - e i delitti che terrorizzarono l'Italia, corroborando la tesi dei rituali massonici "a sfondo satanico".

Ma cosa c'entra Arezzo in tutta questa intricata vicenda? Secondo quanto riportato questa mattina dal quotidiano La Nazione, Izzo ha riferito di aver conosciuto Narducci nella chiesa templare di San Bevignate, a Perugia. Ma successivi incontri tra il mostro del Circeo e il medico umbro sarebbero avvenute ad alcune "riunioni monarchiche che si tenevano negli anni ’70 in provincia di Arezzo".

La pista esoterica prenderebbe poi piede nella relazione parlamentare, dove si ipotizzerebbe che il giovane medico fosse un membro gruppo della "Rosa Rossa" (associazione già affiorata nelle passate inchieste sul "mostro") e di quello "satanico-nazista" dei "Nove Angoli", dedito ai sacrifici umani. 

A questa ritualità la commissione attribuirebbe - riporta La Nazione - la "genesi del mostro", che risalirebbe al duplice omicidio avvenuto nel Mugello il 14 settembre del 1974 nel quale persero la vita Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini. 

Proprio per dare un maggiore peso alla tesi del coinvolgimento di Narducci negli omicidi, i commissari hanno sentito in seguito, nella rsa di Prato, l’ultranovantenne Giampiero Vigilanti, ex legionario che ha affermato  - anche in alcune trasmissioni televisive - di essere stato in auto con il medico a Travalle nella notte del delitto di Calenzano (22 ottobre 1981).

Izzo è stato ascoltato dalla commissione lo scorso ottobre, durante un incontro avvenuto nel carcere di Velletri. In quell'occasione attribuì a Narducci un ruolo nel rapimento di Rossella Corazzin, giovane scomparsa in Cadore che secondo Izzo sarebbe stata uccisa al termine di un rituale all'interno della villa del medico sul Trasimeno. La stessa vicenda fu raccontata anche di fronte ai pm della Procura di Perugia, ma Izzo non fu creduto e la vicenda fu archiviata. 

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