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Cronaca

È morto ad Arezzo Licio Gelli, aveva 96 anni

Licio Gelli, ex venerabile della loggia P2, si è spento nella sua villa alle porte di Arezzo. Aveva 96 anni. L'ex imprenditore, salito alla ribalta per lo scandalo della loggia massonica P2, si è spento poco prima delle 23 di martedì a Villa Wanda

Licio Gelli, ex venerabile della loggia P2, si è spento nella sua villa alle porte di Arezzo. Aveva 96 anni.

L'ex imprenditore, salito alla ribalta per lo scandalo della loggia massonica P2, si è spento poco prima delle 23 di martedì a Villa Wanda dove risiedeva da anni. Due giorni fa le condizioni di salute di Licio Gelli, già precarie, erano fortemente peggiorate tanto da indurre la famiglia a ricoverarlo nella clinica pisana di San Rossore da dove era stato poi dimesso. Dopo un rapido check up all'ospedale di Arezzo che aveva dato lo stesso esito, la famiglia aveva deciso di riportarlo a Villa Wanda, dove è spirato.

Gelli lascia la seconda moglie Gabriela Vasile (nel 1993 era morta la prima, Wanda Vannacci) e i tre figli Raffaello, Maurizio, Maria Rosa. Maria Grazia, la quarta figlia, era deceduta nel 1988 in un incidente stradale.

Il funerale dovrebbe essere celebrato nella giornata di giovedì a Pistoia, la camera ardente verrà allestita nella chiesa della Misericordia in via Garibaldi e non a Santa Maria delle Grazie come invece emerso in un primo momento.

Licio Gelli era nato il 21 aprile aprile 1919 a Pistoia: coinvolto in varie inchieste era stato condannato nel 1980 per depistaggio sulla strage di Bologna, poi nel 1998 per il crac del Banco Ambrosiano. Il suo nome è stato legato a doppio filo allo scandalo della Loggia Massonica P2. Negli ultimi anni si era ritirato ad Arezzo, qui aveva scontato gli arresti domiciliari.

La giovinezza e la P2

Appena diciottenne si arruolò nelle "camicie nere" di Francisco Franco in Spagna, in Italia fu "repubblichino". Sul finire del secondo conflitto mondiale, nel 1944, sposò Wanda Vannacci, da cui poi ebbe i 4 figli. Finita la guerra si trasferì in Argentina. Tornato in Italia, iniziò a lavorare alla fabbrica di materassi Permaflex, diventando direttore dello stabilimento di Frosinone nel 1956. Fu portaborse del deputato dc Romolo Diecidue. Quindi l'arrivo ad Arezzo come imprenditore (Gio.Le) e la scalata alla loggia massonica Propaganda 2, di cui divenne Maestro Venerabile. Il 17 marzo 1981 i giudici milanesi Turone e Colombo arrivarono alle liste della loggia: fu un terremoto per il mondo politico (e non solo) italiano. Negli elenchi c'erano finanzieri, ministri, parlamentari, giornalisti, militari, magistrati, capi dei servizi segreti. La P2 è associata direttamente o indirettamente a tutti i maggiori scandali della storia italiana recente.

Arresti e fughe

Nel 1981 il primo ordine di cattura, Licio Gelli fu arrestato a Ginevra più di un anno dopo: nel 1983 l'evasione. Rimase latitante fino al 1987 poi si costituì e fu estradato in Italia. Ottenne la libertà provvisoria. Nel 1998 nuovo ordine di cattura dopo la condanna per il crac del Banco Ambrosiano, Gelli divenne di nuovo irreperibile. La fuga durò quattro mesi. Iniziò così il suo esilio ai domiciliari di Villa Wanda. Negli ultimi tempi la dimora era stata anche sequestrata (e successivamente dissequestrata) nell'ambito di indagini della Finanza per reati fiscali.

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