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Cronaca

Morì a Dubai, inchiesta per omicidio della Procura: un'indagata

Martedì scorso è stata eseguita l'autopsia: non sarebbero emerse tracce di violenza. L'ipotesi di reato è omicidio preterintenzionale

C'è un nome iscritto sul registro degli indagati: quello della compagna di Marco Mazzeschi, l'imprenditore 44enne morto lo scorso 30 ottobre a Dubai. La Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo in seguito all'esposto di un familiare. L'ipotesi di reato sulla quale gli inquirenti starebbero indagando, coordinati dalla pm Emanuela Greco, sarebbe quella di omicidio preterintenzionale. L'intenzione sarebbe quella di chiarire i contorni e le cause del decesso, avvenuto a migliaia di chilomentri lontano da casa. 

La salma dell'imprenditore era rientrata in Italia alcuni giorni dopo il decesso. Per le autorità di Dubai (che avrebbero anche eseguito un test tossicologico risultato negativo) l'uomo sarebbe deceduto per cause naturali. Il 7 novembre quindi sono stati celebrati i funerali  nella chiesa di Sant'Agnese a Pescaiola. Poi però  la sepoltura sarebbe stata bloccata in seguito all'esposto pare di uno dei familiari. La procura ha disposto l'accertamento autoptico, che è stato eseguito lo scorso martedi 15 novembre dell'équipe di medicina legale dell'Università di Siena. Dall'accertamento non sarebbero emersi segni che potrebbero ricondurre a una morte violenta: non sarebbero stati evidenziati traumi o lesioni. Sono stati quindi condotti gli esami tossicologici e istologici. Il risultato però richiederà tempo: almeno 60 giorni.

Mazzeschi è deceduto nella notte del 30 ottobre nell'abitazione della compagna che lo stava ospitando. Sarebbe stata proprio lei a trovarlo riverso a terra e a chiamare i soccorsi. Poi avrebbe avvisato i familiari. 

Titolare di una lavanderia industriale, Mazzeschi era molto conosciuto ad Arezzo. Appassionato di cinema, creativo, aveva collaborato con ArezzoNotizie come giornalista sportivo, seguendo le vicende dell'Arezzo Calcio. Negli anni scorsi aveva creato un brand, "OminoPiegato", con il quale griffava una linea di abbigliamento giovanile.

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