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Cronaca

Esposto all'amianto sul lavoro e morto di tumore. Maxi risarcimento ai familiari

Un'altra sentenza, stavolta a Milano, sul caso di un lavoratore della Sacfem. Si tratta di un operaio del reparto carrozze ferroviarie che morì nel 2011 per mesotelioma all'età di 73 anni

Una sentenza da centinaia di migliaia di euro di risarcimento. Si tratta del primo grado di giudizio, ma rappresenta un passo importante nella battaglia per il riconoscimento delle responsabilità per le morti di tumore degli ex lavoratori Sacfem. I familiari di una delle vittime del mesotelioma (cancro che si sviluppa nel mesotelio, la pellicola che riveste la parte interna del torace) hanno recentemente avuto sentenza favorevole da parte del tribunale di Milano. Non è il primo caso, già in passato familiari di ex lavoratori del "Fabbricone" hanno ottenuto verdetti analoghi dalla sezione Lavoro del Tribunale di Arezzo, con il riconoscimento di un risarcimento perché i decessi dei cari sono stati attribuiti a una malattia causata dall'esposizione all'amianto.

A darne notizia è lo studio legale Arco di Arezzo, formato dagli avvocati Sabrina Candi, Vittorio Martinelli e Simona Bianchi: "Si tratta di una ulteriore conferma di come la ditta aretina, se da una parte abbia costituito per la nostra città una grandissima realtà industriale, con centinaia di dipendenti e quasi un secolo di storia, dall'altra abbia lasciato una lunga scia di malattie e decessi, avvenuti tra coloro che lavoravano al reparto ferroviario dell'azienda, e che erano privi di misure di protezione contro le polveri di amianto che, durante le lavorazioni, erano presenti nell'aria del cosiddetto Fabbricone".

L'ex operaio Sacfem: "Me la ricordo bene quella nebbia"

La vittima in questione aveva lavorato alla Sacfem dagli anni '60, occupandosi del montaggio delle carrozze ferroviarie. Morì nel 2011, all'età di 73 anni, dopo aver contratto il mesotelioma. I familiari, oltre all'assistenza degli avvocati, hanno avuto il supporto di una squadra di ricercatori incaricata dallo studio, che ha ricostruito le vicende storiche del periodo in cui c'è stata l'esposizione alle polveri, per la quale è stata condannata Bastogi, l'azienda milanese che controllava e gestiva la Sacfem.

"La sentenza - continua lo studio Arco - arriva alla fine di un procedimento lungo e difficile, soprattutto per la grande distanza temporale dall'epoca dei fatti, dovuta alla lungolatenza con la quale si sviluppano le malattie amianto-correlate. Un verdetto che non restituisce una vita, ma che almeno prova a portare luce e giustizia su una vicenda che ha interessato moltissimi lavoratori aretini".

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