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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cavriglia

Addio ad Aldo Dini, l'unico sopravvissuto della strage nazista di Castelnuovo

Il cordoglio di Eugenio Giani: "Con lui se ne va la memoria storica di una delle più orrende stragi naziste che hanno insanguinato la Toscana.  A noi spetta adesso il compito di non disperderne la preziosa eredità"

Era l'ultimo dei sopravvissuti della strage nazista di Cavriglia. Si è spento a 96 anni Aldo Dini, con lui se ne va un testimone di una dolorosissima pagina della storia della provincia di Arezzo. 

"Esprimo il mio profondo cordoglio e mi faccio interprete di quello di tutti i cittadini della Toscana per la scomparsa di Aldo Dini. Con lui se ne va la memoria storica di una delle più orrende stragi naziste che hanno insanguinato la Toscana.  A noi spetta adesso il compito di non disperderne la preziosa eredità".

Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commenta la scomparsa di Dini, l'ultimo sopravvissuto alla strage nazista di Cavriglia (Ar) nella quale nel luglio 1944 furono uccisi 192 civili innocenti in una serie di terribili massacri messi in atto dall’Unità Hermann Goering della Wehrmacht nelle cinque frazioni di Cavriglia: Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto Valdarno, San Martino, Massa Sabbioni e Le Matole. Dini era a Castelnuovo dei Sabbioni, aveva solo 17 anni quando fu portato in piazza IV novembre insieme ad altre 75 persone. Furono messi uno accanto all'altro e poi furono uccisi. Solo l'allora adolescente, vedendo una porta semiaperta in una casa vicina, riuscì a scappare e a nascondersi. Una frazione di secondo e i colpi delle mitragliatrici forse avrebbero raggiunto anche lui. Scappò gettandosi dalla finestra di quell'abitazione che si affacciava su un burrone. Si ferì ma era vivo. 

"Si è trattato - ricorda Giani - della terza strage più sanguinosa in Italia dopo quelle di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto. Una strage che Dini ha raccontato anche allo scrittore e vice sindaco di Cavriglia Filippo Boni nel suo ultimo libro “Muoio per te”, che riferisce proprio di questi tragici eventi della seconda guerra mondiale. Dini è stato un testimone prezioso ma, da oggi, tutto ciò che ci ha lasciato e che ha seminato nelle nostre menti e nello nostre coscienze, continuerà a germogliare e a crescere, rafforzando le nostre radici di democrazia e di, libertà. Ai suoi familiari giunga il mio  abbraccio fraterno".

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