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Cronaca

Tragedia in moto, perito stabilirà se c'era droga nel sangue dell'automobilista che travolse Occhini

Affidato dal gip Soldini l'incarico ad un consulente. La sentenza attesa per fine giugno

L'incarico al perito è stato affidato: dovrà stabilire se il giovane automobilista che travolse e uccise Enrico Occhini fosse sotto l'effetto di stupefacenti oppure se le benzodiazepine trovate nel suo sangue siano state iniettate con gli anestetici somministrati al momento dei soccorsi. Il consulente incaricato dal gip Giulia Soldini avrà 30 giorni di tempo per svolgere i suoi approfondimenti. La sentenza è attesa per gli ultimi giorni di giugno, quando il perito sarà ascoltato in aula e quando si svolgerà la discussione. 

Al volante dell'auto, quel drammatico 31 luglio del 2020 lungo la strada statale 73, c'era un giovane albanese sul quale adesso pende l'accusa di omicidio stradale. Il dilemma che il giudice vuole dirimere è se l'automobilista fosse sotto l'effetto di stupefacenti oppure no. Se fosse confermato l'uso di sostanze si configurerebbe una pesante aggravante. 

La difesa del 30enne ha presentato due consulenze tecniche: una relazione sulla dinamica dell’incidente e una per mettere in dubbio l’assunzione di sostanze psicotrope.

I familiari, difesi dagli avvocati Osvaldo Fratini e Marta Tofani, non potranno essere presenti in aula in quanto, in sede civile, hanno già ricevuto un risarcimento dall'assicurazione e non possono dunque prendere parte al procedimento in sede penale. 

Il 30enne ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato e rischia una pena che, se venissero provate le aggravanti, andrebbe dai 5 ai 10 anni di carcere.

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