Morì in vacanza, le intercettazioni dei due aretini saranno trascritte. Il babbo di Martina: "Speranza e voglia di giustizia"
E' stata un'udienza lampo. Poco più di 20 minuti per rinviare il processo sulla morte di Martina Rossi al prossimo 30 maggio, quando verrà nominato un perito che trascriverà le intercettazioni telefoniche, eseguite sui numeri dei due ragazzi...
E' stata un'udienza lampo. Poco più di 20 minuti per rinviare il processo sulla morte di Martina Rossi al prossimo 30 maggio, quando verrà nominato un perito che trascriverà le intercettazioni telefoniche, eseguite sui numeri dei due ragazzi aretini coinvolti nel caso, per poterle così utilizzare, in caso di rinvio a giudizio dei due, nell'aula del tribunale di Arezzo come prove.
La ricostruzione di quel 3 agosto 2011 per gli inquirenti è chiara: Martina si trovava in camera con i due ragazzi e in seguito ad alcune avances avrebbe cercato una via di fuga nel terrazzo. Avrebbe provato quindi a scavalcare la ringhiera per rifugiarsi nella camera adiacente, ma scivolò su alcuni teli da mare bagnati stesi ad asciugare e cadde. Un volo dal sesto piano che non le lasciò scampo.
La versione dei due aretini appare completamente diversa. Fin dalle prime dichiarazioni, Alessandro e Luca hanno parlato di suicidio.
Il 30 maggio il gup Ponticelli conferirà l'incarico per la trascrizione delle intercettazioni, dalle quali emergerebbero elementi pesanti a carico dei due ragazzi. Solo dopo questa trascrizione potrà svolgersi l'udienza per il rinvio a giudizio. E il caso potrebbe tornare in aula dopo l'estate.