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Giovedì, 28 Marzo 2024

Meningite, 19enne ricoverato: via alla profilassi per quasi cento persone. L'appello della Asl

I sintomi possono manifestarsi da due a dieci giorni dal contatto. In particolare, per la forma più grave, si manifesta irrigidimento della parte posteriore del collo, febbre alta, mal di testa, vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza, convulsioni, rash cutaneo di tipo emorragico

Aveva febbre alta e cefalea. Era il 13 marzo quando ha iniziato ad accusare i primi sintomi. Nonostante le cure il mal di testa non passava e il 15 marzo, un 19enne valdarnese, si è recato al pronto soccorso. Il giorno successivo è stato ricoverato con una diagnosi pesante: "sospetta meningite batterica". Immediatamente la Asl ha dato inizio a una indagine epidemiologica, per sottoporre a profilassi tutte le persone che sono state a stretto contatto con lui. 

La situazione sarebbe sotto controllo: in un giorno circa 60 persone si sono recate alla Asl per sottoporsi alla profilassi. Si tratta dei familiari, della fidanzata, degli amici e dei compagni di classe del giovane. Nella giornata di oggi, almeno altre 20 persone che frequentano la stessa palestra si sottoporranno alla procedura. 

Nel frattempo il ragazzo è stato curato con antibiotici e la sua condizione è stabile, non sarebbe dunque in pericolo di vita. 

"l tipo di batterio che ha causato la meningite non è stato identificato – chiarisce la dottoressa Elena De Sanctis, direttore Igiene e Sanità pubblica Area Est - perché il ragazzo, studente dell'Isis Valdarno, è subito stato trattato con terapia antibiotica dopo essersi presentato in pronto soccorso con i sintomi di forte cefalea. L'ultimo giorno di scuola è stato il giorno 15 marzo".
La tempestiva somministrazione di antibiotici, spiega la dottoressa, ha migliorato subito la situazione clinica del ragazzo ma ha impedito di chiarire con assoluta certezza il tipo e il ceppo di appartenenza del batterio responsabile.
"Con il sospetto, tuttavia che si tratti di meningite meningococcica – è l’invito della dottoressa De Sanctis - è opportuno che le persone che hanno avuto un contatto stretto con il giovane si sottopongano a profilassi con specifici antibiotici. I contatti familiari e gli studenti sono già stati chiamati dal servizio di Igiene, in tutto circa 100 persone".

I luoghi frequentati

"L’indagine effettuata dalla Asl Toscana Sudest – chiarisce la dr.ssa Elena De Sanctis - ha permesso di risalire ai luoghi frequentati dal ragazzo nei giorni precedenti l’esordio dei sintomi. Il ragazzo ha frequentato la discoteca Nirvana di Terranuova Bracciolini fra sabato 11 e domenica 12 marzo dalla mezzanotte alle 03.00 circa.
Ha inoltre frequentato una palestra: i frequentatori sono già stati contattati dal Servizio di Igiene Pubblica della Zona Valdarno per la profilassi antibiotica".

"Si ricorda che la profilassi dovrà essere eseguita anche se è gia stata effettuata la vaccinazione antimeningococcica – conclude De Sanctis -. Non è necessaria la chiusura degli ambienti frequentati dal malato né la disinfezione. Le persone vicine ai contatti stretti del malato non sono da considerare a rischio".

I sintomi possono manifestarsi da due a dieci giorni dal contatto.
In particolare, per la forma più grave, irrigidimento della parte posteriore del collo, febbre alta, mal di testa, vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza, convulsioni, rash cutaneo di tipo emorragico.

In caso di necessità si invita a rivolgersi al proprio medico curante o al Servizio di Igiene Pubblica della ASL per tutte le indicazioni necessarie.

Cosa è la meningite

La meningite è un’infiammazione delle membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale (le meningi) causata da batteri, da virus, da funghi e da altri agenti patogeni. Le più aggressive sono le forme batteriche provocate da vari sierogruppi di Neisseria Meningitidis.
Esistono 13 sierogruppi di meningococco, di cui 5 (A, B, C, Y, W135) sono responsabili della malattia meningococcica invasiva. Tra questi, i principali responsabili della malattia meningococcica in Italia sono i sierogruppi B e C.
In caso di infezione batterica, occorre somministrare la profilassi antibiotica ai contatti stretti intendendo con questa definizione coloro che nei 7 giorni precedenti alla manifestazione dei sintomi abbiano condiviso l’abitazione o un ambiente di studio (la stessa classe), di lavoro (la stessa stanza) o lo stesso mezzo di trasporto per viaggi di almeno 8 ore, abbiano dormito nella stessa casa o mangiato allo stesso tavolo del malato, abbiano avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti, giocattoli) o abbiano avuto contatti ravvicinati, siano stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca).

La vaccinazione

I contatti stretti non ancora vaccinati è opportuno che, oltre alla profilassi antibiotica, si sottopongano anche alla vaccinazione. Profilassi e vaccinazione da effettuare il prima possibile dal contatto.
La vaccinazione è indicata quando si è in presenza di meningite meningococcica.
La vaccinazione contro il meningococco C, oltreché per i contatti di un caso, è fortemente raccomandata e offerta gratuitamente a tutti i bambini e ragazzi fino al compimento dei 20 anni oltre che ai soggetti a rischio per patologia. Per i nati dal 2014 è offerta anche la vaccinazione contro il meningococco B, altro pericoloso batterio causa di meningiti.

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